Rassegna storica del Risorgimento

ISTRUZIONE PUBBLICA
anno <1951>   pagina <670>
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Aldo Tassini
straniero, conte fu chiamata, e di ridurre entro i suoi giusti limiti, sulla baie delia reale condizione- delle cose, per mezzo del controllo e dell'osservazione diretta, la erronea opinione che per causa di essa si frapponessero ostacoli quasi insor-montabili al progresso scientifico degli alunni. I membri della Deputazione assi­stettero per due mesi alle lezioni in tutte le classi e di tutti gli oggetti. Quando infine nella seduta del 1* febbraio 1852, si trattò di dichiarare francamente i risul­tati delle osservazioni e delle esperienze, per portarle a conoscenza cosi dell'auto­rità scolastica provinciale come del Consiglio comunale, i membri della deputazione a prescindere dal desiderio di un occasionale sussidio della lingua italiana nelle classi inferiori, del resto fondato sull'ordinanza ministeriale del 26 settembre 1851 (è un inciso che distrugge il testo) ~ dichiararono all'unanimità di aver acquistato la tranquillante persuasione che il ginnasio, triestino può. prosperare anche per mezzo della lingua tedesca d'insegnamento, anzi che questo è l'unico mezzo perchè gli alunni possano appropriarsi una solida conoscenza di questa lingua, della cui importanza nessuno ha sinora dubitato. Così la tanto discussa questione della lingua d'insegnamento ha avuto la sua definitiva risoluzione . Insomma i; tre incompetenti che erano fiancheggiati dal direttore e da due professori tedeschi, e non avevano altro desiderio che di farsi persuadere, in un momento di speciale pressione rea­zionaria, lasciatisi scivolare sotto le mani il piano della questione, si abbandona­vano all'illusione di aver risolta la così grave e complessa questione.
Ma la istruzione nella lingua materna fu il naturale* assillo dei genitori e dei figliuoli triestini, i quali non potevano purtroppo rimuovere l'ostacolo del divieto governativo né piegare la potenza, o prepotenza che voglia dirsi, del governo..*)
Arrigo Hortìs che aveva provato su se stesso la difficoltà e la pena dello studio in una lingua e in una scuola straniera, ed aveva deprecato dai suoi figli questo malanno, si pose animosamente a far valere un decreto imperiale del 1859, che permetteva, in tutta la monarchia, i ginnasi nella lingua del paese e promosse una petizione dei triestini al Municipio (le petizioni collettive al governo erano tra le tante cose vietate) affinchè sollecitasse dall'alto l'attuazione dell'Ordinanza. Ma il capo della polizia cita nel proprio ufficio, lui ed i primi sottoscrittori, li minaccia, grida che sono firme per l'annessione della città al Piemonte e confisca molti 'elenchi ; tuttavia non può impedire che la petizione con migliaia di firme sia trasmessa-a Vienna. Mentre si attende una risposta, anche la gente del popolo aggiunge la propria manifestazione pratica, lordando la tabella del ginnasio tedesco e compiendo altri atti di malcontento.
A Vienna frattanto si ponzava il modo di eludere le speranze ed addirittura la stessa ordinanza imperiale, che con decreto fu dichiarata impudentemente *nan applicabile a Trieste. E così Arrigo Hortis, deve iscrivere il suo figliuolo alla prima classe del ginnasio tedesco, provvedendo da parte sua a rendergli facile e proficuo lo studio con validi aiuti domestici.
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Ma quando l'Austria, vinta a S. Martino, dovette sbloccare quelle leggi che il Quarantotto la aveva costretta a promulgare e che poi aveva ritirate o sospese, e
*) Vedi ATTIMO GENTILE, Attilio Horils ricordata nel LXX anniversario del suo primo libro, in Porta Orientale, a. XIV, pp. 80-97.