Rassegna storica del Risorgimento

TAZZOLI ENRICO ; MAZZINI GIUSEPPE
anno <1951>   pagina <677>
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Aspetti sociali ed economici nel pensiero e nalVazione, ecc. 611
e) LAVORO E VITA: DIIIITTI E DOVERI
Nel campo essenzialmente educativo quante corrispondenze tra l'Apostolo geno­vese ed il Prete sociologo mantovano!
Silvio Pellico aveva scritto nel 1834 (Tozzoli aveva allora 22 anni) Dei doveri degli uomini; Giuseppe Mazzini scriverà più tardi Dei doveri dell'uomo, opera che ha una struttura generale e molte idee consimili a quelle esposte dal Pellico anche in riguardo alla religione ed all'amore della Patria. L'intero Capitolo IX dei Doveri dell'uomo del Mazzini è dedicato all'educasione.
La questione sociale, essenziale per il Mazzini, è dal Pellico risolta con la filan­tropia cristiana della quale sono permeati il pensiero e la azione del Tazzoli. In quegli stessi Doveri del Mazzini quali corrispondenze troviamo col Tazzoli! Scriveva Mazzini in quell'opera sua: la vita è saera nel giusto concetto della libertà; il lavoro è precipuo dovere delVuomo necessario alV elevazione dello spirito, elemento primo per vivere degna-mente; Tazzoli, a sua volta, ripigliando i concetta del Verri e del Beccaria, afferma gli stessi principii del Mazzini nelle sue Annotazioni alla Storia Universale di Cesare Canta, pronunciandosi, fra altro, nettamente contro la pena di morte e i troppi giorni festivi esistenti fomentanti l'ozio coi conseguenti vizi.
f) IL PROBLEMA ECONOMICO SOCIALE IN RAPPORTO
AL MOVIMENTO ECONOMICO SOCIALE MODERNO
Parrà illazione ardita la nostra ricordare il grande Apostolo genovese accostandolo quasi, come filosofo, al Rosmini ed al Gioberti studiati ed ammirati tanto da don Enrico nel campo filosofico, storico e patriottico.
Tazzoli, filosofo, in realtà si preoccupa piuttosto dei problemi morali che di quelli conoscitivi come nel Mazzini filosofo, acutamente osserva il Ferrari,]) prevale l'uomo di azione. Nel Tazzoli, specie negli ultimi anni di vita, l'uomo di pensiero e l'uomo di azione sembrano entrambi esistenti quasi in un felice connubio e la filosofia morale del Tazzoli, filantropo e sociologo come il Mazzini, ha una parte preminente.
Tazzoli sostiene e bandisce, dalla cattedra e dal pergamo, la teorie del Puffendorf sul bene sociale che egli porrà in pratica luminosamente.
Insegnava il Puffcndorf: date opera, per quanto potete, a mantenere ed a diffondere il bene sociale . E la diffusione del bene sociale fu la nota, fra le fondamentali, della esi­stenza del Mazzini e del Tazzoli. Accanto al problema patriottico e nazionale, che en­trambi li conquide, li guida e li illumina il problema sociale, strettamente inteso nel campo economico, si erge già in loro gagliardo e completo sebbene sia ancora agli inizi nella vita del loro tempo. Vorrei leggere alcune pagine molto esplicite del Mazzini (del resto assai note) sul problema economico-sociale; leggere a voi alcune pagine ricche di idee niti­damente espresse dai Tazzoli sulla retta distri!) ti zi o ne del la ric­chezza. Ricordo, ad esempio, quanto in merito Tazzoli scrisse nel suo Necrologio
i) cfr. ALDO FERRARI, La Restaurazione in Italia, Roma, Paolo Cremonese. 1931 (Collezione Omnia, voi. 25).