Rassegna storica del Risorgimento
1848 ; SILA
anno
<
1951
>
pagina
<
683
>
Le condizioni ed i moti dei contadini in Sila nel 1848 683
Che il lodato Signor Procuratore Generale si compiaccia rendersi sopra luogo affinchè tenendo presente l'Ordinanza emessa da questa Intendenza a* 30 aprile 1819, *) il lavoro del Cu Conte Zurlo, 2) e le ultime operazioni del predecessore Commissario Civile Signor Paragallo, 3) mediti e prenda quegli espedienti che nella sua saggezza e prudenza trova i più opportuni ed efficaci da soddisfare prontamente i bisogni degli abitanti de' Casali, onde possano esercitare gli usi civici su tutte le terre comuni descritte nel lavoro di Zurlo, tutto praticando in via economica e provvisoria per facilitare a' contadini le coltivazioni, e salvo a reiterare, e proseguire le altre operazioni circa il compensamento in proprietà, quando avrà ricevute da S. E. il Ministro delle finanze le istruzioni promesse con la Ministeriale de' 18 marzo ultimo.4)
Forse non sarà inopportuno, per l'intelligenza di questo documento, riportare due brani che per essere dello stesso autore e pubblicati nell'ordine nella stessa pagina* dimostri quanta facile indulgenza ha alimentato una eerta considerazione circa le proprietà, méntre la pratica, al riguardo, non ha pochi elementi di contrasto: u Nell'aprile del 1848, dopo un mese dalla pubblicazione della costituzione... il nostro fondo [Mezzocalzato, in Sila] fu invaso da una banda di 16 contadini, armati fino ai denti, i quali ne discacciarono i coloni, dividendosi i terreni seminatori, pascolando gli erbaggi e raccogliendo i frutti del castagneto e tutti gli altri prodotti. Né andarono via subito, ohe essi, nonostante che fossero stati richiamati dall'Intendente della Provincia alla ubbidienza delle leggi e al rispetto della proprietà privata, continuarono impavidi nella loro delinquenza, tanto che mio nonno nel 24 marzo 1849 sentì bisogno di presentare al giudice istruttore del distretto di Cosenza formale querela contro gli usurpatori... Cosi i delinquenti poterono essere costretti ad andare via dal fondo.
I latifondi sii ani, detti Difese, furono esca di litigi fra governi e possidenti, eterno pomo di discordia tra proprietari, Comuni e plebi, perchè alcuni proprietari avevano una volta potuto arricchirsi con usurpazioni del demanio a danno del Governo,
!) Dispone di non impedirsi ai cittadini l'esercizio degli usi civici nei deman i della Sila, ed emette disposizioni contro Campagna, successore di Barbaja, per le novità che pretendeva introdurre, e contro i guardiani rurali che si sarebbero opposti alle esecuzioni. SENATO DEL REGNO, op. di.
Il 14 aprile del 1814 Re Gioacchino apriva un credito di 154 mila lire al Ministro dell'Interno per soddisfare l'appaltatore dei Reali Teatri dell'importo della fabbrica costruita a sue spese accosto al Teatro S. Carlo, e disponeva che la somma fosse pagata in beni demaniali. E siccome il creditore, Domenico Barbaja, da Milano, aveva domandato che il pagamento gli fosse effettuato con beni posti in Sila, il 17 febbraio 1815 si procedeva per atto notarile, senza apprezzo né sub-asta, ad alienargli quattro difese e 28 demani. Tre giorni dopo questa cessione, lo stesso Notar Emmanuclc Caputo, rogava l'atto col quale Barbaja cedeva tutti quei beni al Signor Giuseppe Campagna. SENATO DEL REGNO, op. eh.
2) Fu pubblicato col titolo: Sfato della Regia Sila, in Napoli, Stamperia governativa, nel 1867.
3); Ferdinando Paragallo, Procuratore Generale del Re presso la Gran Corte Civile di Catanzaro, fu nominato Commissario Civile per la Sila il 23 settembre 1840, in sostituzione del Procuratore Generale Ferdinando LopezFonsccn, deceduto, e restò in carica fino al 25 ottobre 1847 quando fu trasferito a Napoli e sostituito con Barletta.
4) Reca le firme di: Tommaso Cosentini, Intendente; Domenico Colosùni; Pasquale Barletta; Francesco Pacifico; Giuseppe Antonio Spadea: Bernardo Spina Ten. Col.; Eduardo de Steiger maggiore; Giuseppe Pianell maggiore; Francesco Palozzi Capitano Commissario di Guerra funzionante.