Rassegna storica del Risorgimento

1848 ; SILA
anno <1951>   pagina <685>
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Le condizioni ed i moti dei contadini in Sila nel 1848 685
basai istinti o esponendosi per un ideale, pareva ai fosse davvero pezzata la vecchia regola del vivere concorde.
Non riferir, di questa frattura, che dal lato strettamente fissato per i lavori di questo Congresso die tenuto a Trieste richiama gli studiosi che hanno fede d'italiani soprattutto per l'amore alla Patria mutilata nella terra ma ardentemente viva nello spirito dei suoi figli accorsi qui come ad un pellegrinaggio per riconfermare la nostra fede in questa Trieste olla quale portiamo il voto maturato dal nostro indefettibile amore.
Le conseguenze di queste invasioni non furono soltanto di danni alle proprietà ed ai legittimi possessori, quando anche tra questi ed affittuari.
La scoperta di alcuni documenti custoditi nell'Archivio di famiglia dei marchesi Lucifero e Crotone consente di seguire e ricostruire gli sviluppi di un'occupazione di terra, allora non coperta dal posteriore conio della locuzione di incolta.
In una notìfica che il marchese Alfonso Lucifero faceva al barone Pietro Berlin­gieri è detto: che nel mese di aprile ultimo, gli abitanti del Comune di Pedace, ed alcuni Sangiovannesi s'immisero nella difesa suddetta [Ceraso], preparando a semina tutto il terreno che àn creduto adatto a tale uso, distruggendo gli acquidotti, e lasciando in erba negli distaccati di difficilissimo pascolo, in modo che il Sig. Lucifero è stato costretto di fi tiare oltre terre per provvedere il suo bestiame. Tali fatti sono stati dagli occupatati constati, allegando esser Predio di pertinenza del Demanio Comunale, e per conseguenza di esclusivo diritto de' cittadini giusta l'assicurazione del Sig. Barletta.., Ma la cosa non si è ristata al dedotto. Una masnada di circa trecento individui è andata or fa pochi giorni sul fondo, e si è impadronita di tutti il bestiame, e condotto nel Co­mune di Pedace, colla insinuazione al Sig. Lucifero, di versare l'estaglio di questo anno nella Cassa Comunale di Pedace anziché al Barone Berlingieri, ritenendo che il Comune non lui sia il vero proprietario, ed esser questo l'unico mezzo di riavere gli animali sequestrati.
Or in mezzo a tutti gli enunciati avvenimenti, sente il Sig. Lucifero la necessità di farne inteso il Sig. Berlingieri, perchè si occupi a far valere i suoi diritti di proprietà, in faccia alle pretensioni de' cittadini di Pedace, più abbiasi ad occupare che gli animali gli venissero a sua cura, e diligenza restituiti, altrimenti non potrà fare ammeno il Sig. Lucifero di pagar l'estaglio ai pretendenti per ricuperarli. Che per la mancanza della cosa locata, nel corso di quest'anno gli compete un escompilo proporzionato al danno, cosa che per un dappiù cercherà di farla valere in faccia al Comune, quando mai fosse costretto per riavere il bestiame, di versare l'estaglio. Finalmente, che il Sig. Ber­lingieri abbia a provvedere alla manutenzione dell'anno vegnente, senzachè non solo il Sig. Lucifero crede di non esser tenuto ad estaglio alcuno, per l'occupazione già verificata, ma crede ancora aver diritto al rimborso de' danni, ed interessi per la man­canza della cosa locato, e per la necessità di doversi provvedere di altro terreno per lo sua pastorizia.
Undici giorni dopo, il 20 settembre, faceva seguire altra notifica che per ricupe­rare gli animali arrestati da' cittadini di Pedace, à dovuto versare l'estaglio sopra l'ordine del Sindaco l) dell'erbaggio in docati 607 mentre le altre terre in semina dopo averle preparate in semina in aprile ultimo, ora se le stanno seminando, per la quale
') Il fattore del Sig. Marchese Lucifero Giovanni Talarico potrà consegnare alla Popolazione di Pedace il fitto della Difesa Ceraso di questo corrente anno 1848, esigendone dalla stessa popolazione valido ricevo e rat tenendo presso di sé il contributo fondiario, ed il quarto che spetta alla popolazione di S. Giovanni in