Rassegna storica del Risorgimento

1848 ; SILA
anno <1951>   pagina <689>
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Le condizioni ed i moti dei contadini in Sila nel 1848 689
La situazione peggiora a tal punto e diviene foriera di guai maggiori anche per il grosso numero degli abitanti di quel paese, che Barletta vi-tà reca con alquanta cele* rita, e presto riesce a stabilire una conciliazione, di cui il verbale redatto il 14 maggio registra:
Noi Pasquale Barletta Presidente di Gran Corte Criminale, Commissario Civile per gli affari della Sila, essendoci il dì 10 del mese corrente diretti in- questo Comune di San Giovanni in Fiore, l'intera Guardia Nazionale armata e preceduta da bandiera tricolore ci venne incontro, e fece lo stesso la popolazione chiedendo terre da lavorare e pane, e dolendosi della miseria che l'opprime e del rincarile dei fìtti. E poiché da tali esternazioni e da altre circostanze ci siamo convinti che un pericoloso disgusto esiste tra il popolo ed i proprietari, e che a farlo cessare era necessario un avvicinamento fra loro, perciò nel dì 12 comparvero innanzi a noi il Sindaco ed i Decurioni di questo Comune seguiti dai proprietari qui dimoranti, e specialmente da quelli che sottoscri-vono Patto presente, e comparve pure una moltitudine di popolo, che ad evitare con­fusione prescelse a rappresentanti quelli che sottoscrivono Tatto medesimo, non che altri che non sanno scrivere. E quindi dopo lungo ragionare e discutere, si stabi­livano le basi da servire di norma all'esercizio degli osi civici da parte della popolazione su Demani e terre corse, non che su le Difese site nella Badia di San Giovanni in Fiore, esercizi di usi civici da praticarsi in via economica e provvisionale, onde mantenere la pubblica quiete e dare ai contadini, e specialmente ai poveri, il mezzo di procacciarsi col lavoro quanto è necessario alla sussistenza, e senza pregiudizio dei diritti e delle ragioni che possono competere ai proprietari, non ebe al Governo ed alla popolazione medesima. Quindi riuniti oggi di nuovo alla presenza nostra si è scritto Patto presente indicante le basi succennate nel modo ebe segue: Che, per abbreviare, sono: determina­zióne degli usi civici di semina,-pascolo e legnare al secco su 48 tra demani e terre corse; prestazioni in generi ed in contanti, esenzione dei vigneti ed altri piccoli fondi; uso pieno di pascolo, semina e legnare a secco sulla quarta parte di ciascuna di 119 difese stabi­lendo Pestaglio ad un tomolo a moggio se secco, maggiorato della metà se posto sotto acqua a cura del proprietario .
D. pericolo del peggio era stato contenuto dalla saggezza del Presidente Barletta, il quale ne riceveva pieno riconoscimento dal Ministro delle Finanze che pure aggiun­geva nella stessa lettera del 24 maggio che gHuconvenientiin altri siti avvenuti sieno stati lo effetto di talune private vendette.
L'eco di un quadruplice omicidio aggravato consumato alla periferia della Sila stava appunto a confermare come a muovere all'azione fossero proposti criminosi matu­rati dalla bieca intolleranza di ogni remora al delitto, da quelli più vili di trarre ven­dette di colpe più o meno fantastiche profittando del marasma comune, e dalla speranza ignobile dell'impunità a causa dell'esplodere comune in eccessi per la pretesa giustifi­cazione perchè di folla.
A Figline due fratelli tentano di arginare gli alti illegali, ma dai contadini inebetiti ed esaltati da incontrastate usurpazioni vengono uccisi a schioppettate. Disfrenato ed eccitato dal sangue fatto versare senza correre rischio, quel contadiname, come a marcare il movente dell'odio e del delitto, fa subire la medesima sorte alla madre ed alla sorella di quegli onesti, mentre la loro casa è data alle fiamme previo il necessario saccheggio.
Ni vale ricorrere agli episodi di Sersale, ove il movimento 6 vestito ancor più di carattere politico. 1 pochi urbani non osano più uscire in servizio di polizia coh"usuale coraggio mostrato contro i delinquenti e si tappano in casa perchè quegli illegali escono