Rassegna storica del Risorgimento
"MARCHE (LE) NEL RISORGIMENTO"; GIORNALISMO
anno
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1951
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pagina
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725
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Libri e periodici 725
(il quale è universalmente ritenuto corno il più fervido oppositore della Riforma e del Laconismo) ebbe invero sul moto delle idee del tempo un'efficacia positiva in quanto incise ed erose gli ostacoli che impedivano la forma/Jone della ragione storica dcl-l'Ottocento e vinse le angustie intellettualistiche del secolo precedente La sua acre polemica contro il contrattualismo e il razionalismo geometrico del pensiero rivoluzionario, la sua teoria dello sviluppo organico dei popoli, anche se annebbiata dai pregiudizi sociali e dai residui dello storicismo naturalistico, ma, segnatamente, la sua apocalittica attesa di un grande rivolgimento e lo stesso concetto di provvidenza cosi diverso dal concetto vichiuuo, vennero assorbiti e assimilati dalla parte avversa e diedero persino alimento più. tardi a gualche atteggiamento spirituale nei mazziniani e nello stesso Gioberti. E spunti sansimoniani e comtiani in anticipo l'Omodeo ravvisò nel primo Lamennais, nel quale si ha pure da riscontrare, a suo avviso, la genesi di alcuni miti del socialismo sia utopostico sia marxistico.
I saggi raccolti in questo volume formano un tutt'uno con gli studi di ampio respiro di cui si è fatto un fugacissimo cenno: a primo aspetto, se si considerano gli argomenti trattati (le missioni in Francia nella restaurazione e la politica del Consalvi al congresso di Vienna) par abbiano secondaria importanza; ma, in realtà, condotti come sono con la solita ricchezza d'informazione, desunta da una documentazione quasi prima ignorata, e con la solita chiarezza dei concetti metodologici* propria dell'A., giovano a dare della vita del tempo non solo religioso, ma, in iscorcio, anche morale e politica, una visione illuminata e precisa.
La libertà di stampa e di discussione concesse, sia pure con limitazioni e inciampi, alla nazione francese con hi Carta del 1814 erano un fatto di conseguenze incalcolabili. Vi fu perciò in Francia una grande offensiva da parte dei fedeli del trono e dell'altare con tutti i mezzi: dalla tribuna parlamentare, nella stampa periodica, nelle riviste, nei salotti. Ma la forma più caratteristica del tentativo di riconquista cattolica va cercata, secondo l'Omodeo, nelle missioni che corsero in tutte le direzioni del paese e nei primi tempi si atteggiarono a cerimonie pompose di espiazione degli errori e delle empietà della rivoluzione. Affidate a giovani preti esaltati, le missioni si accinsero all'opera con tumultuosa esuberanza, suscitando entusiasmi isterici, ardori mistici, reazioni di ceti colti, preoccupazioni di prefetti. Però il motivo di tutto il trambusto provocato dai missionari più che l'espansione di un'idea era l'affermazione unitaria della religione. Dopo aver servito sotto Napoleone, il cattolicesimo non voleva più saperne di ascoltare i prefetti, i snidaci e, in parte, i vescovi troppo disposti all'ossequio verso l'autorità: voleva affermarsi con energia propria, considerando la fede dei popoli conseguenza dell'autorità. Tuttavia, se nella creatività storica il movimento cattolico non ebbe, per mezzo delle missioni, rapida efficacia e se fu presto superato dallo svolgimento liberale, non lo si deve considerare (come acutamente notal'Omodeo) del tutto vano. I rappresentanti della nuova cultura errarono nel ritenere assolutamente nulle quelle forze che erano sterili nel campo intellettuale e pareva lo fossero paranco in quello dell'immediata azione politica. In realtà, di solito passiva, questa materia inerte rese più pesante e difficile la marcia della vita politica sociale. Nei momenti di inceppamento e di difficoltà si riscosse, dettò le sue leggi ed esercitò le sue rappresaglie e mosse ai liberali l'accusa, non del tutto immeritata, d'insufficiente presa sul paese reale Comunque, mancò alla reazione religiosa del tempo un risveglio della vita morale animatore di una nuova civiltà); mancò l'ispirazione per incrementi nuovi; e il cattolicesimo, spostando il suo asse verso le moltitudini e i preti di campagna, assunse a un aspetto profondamente diverso dallo stesso cattolicesimo della Controriforma.
È facile comprendere quali difficoltà dovesse affrontare la Chiesa per ricostruire senza indugio l'edificio ecclesiastico crollante da ogni parte in un'età così tempestosa di coi un nuovo pensiero aveva instaurato una civiltà ben più grave di ogni scisma del passato.
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