Rassegna storica del Risorgimento
"MARCHE (LE) NEL RISORGIMENTO"; GIORNALISMO
anno
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1951
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pagina
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730
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730 Libri e periodici
combattenti lombardi nella guerra del cinquantanove (attraverso documenti inediti); L. G., Appunti sul giornalismo milanese del 1848; A. Monti, Le Notiate naturali e civili su la Lombardia raccolte da Carlo Cattaneo 0 il concetto di regione lombarda; A. Ottolìni, Una memoria di Cesare Correnti sul 1848 mutilata dal Cattaneo', L. Pollini, I Lombardi alla difesa di Roma nel 1849.
Gran parte del volume è, quindi, dedicata alla figura di Carlo Cattaneo, che ha destato negli ultimi tempi interesse di politici e di studiosi. Il saggio di Piero Fieri vuole rispondere alla vecchia questione sul valore storiografico del quadro degli avvenimenti del 1848 tracciato dal Cattaneo in netta opposizione a quello delineato dal Balbo e da altri scrittori moderati. Il Pieri afferma, soprattutto, la validità dei giudizi espressi dal Cattaneo come storico militare, disconoscendo i nessi che legano questi giudizi alle passioni politiche che tanta forza ebbero nell'animo dello scrittore lombardo. La scarsa obiettività del Cattaneo storico è, invece, documentata da Angelo Ottolini, che rivela come venisse da quello alterato uno scritto di Cesare Correnti.
Non molto meditati mi sembrano gli Appunti sul giornalismo milanese del 1848, ove troppo superficialmente si parla di inferiorità della stampa milanese del 1848 rispetto a quella di altre parti d'Italia . Secondo l'autrice i giornalisti del resto d'Italia combatterono più esplicitamente per il trionfo dell'idea italiana, al di sopra delle lotte di partito; essi invece, non solo parteciparono, come è naturale, alle lotte di partito, ma diedero anch'essi in genere nel 1848 ai loro giornali quel carattere demagogico ed estemporaneo , che era la naturale conseguenza del lungo silenzio.
A Roma, poi-, nel 1849 il Mamiani, anziché essere al seguito di Mazzini e di Garibaldi, condusse sulla Speranza deWJSpoca una campagna ora prudente ed ora ardita contro il Governo, e se, durante l'eroica difesa, l'opposizione dovette tacere, ciò avvenne per vari motivi, tra i quali il dichiarato volere dei governanti. Giusta è invece l'osservazione sulla matura e coerente propaganda mazziniana, che fu quasi runico punto fermo nel caotico panorama giornalistico di allora.
Leo Pollini ha il merito di aver fermato la sua attenzione, anziché sui soliti bersaglieri di Manara, ai quali tanti studi sono dedicati, sui legionari di Medici, le cui vicende sono seguite sulla scorta dei documenti dell'archivio Guastalla. FAUSTO FONZX
FEDERICO CURATO, 1848-49. La Consulta straordinaria della Lombardia (2 agosto 1848 20 maggio 1849) (Biblioteca storica. Studi sul Risorgimento); Milano, Mondadori, 1950, in 8, pp. 496. L. 2000.
Il 27 luglio 1848 fu pubblicata a Torino la legge sul regime interinale della Lombardia. In base ad essa, il Governo provvisorio di Lombardia d'ora innanzi avrebbe mutato nome e si sarebbe chiamato Consulta straordinaria, con l'incarico di reggere le sorti della regione fino alla Convocazione della Costituente e con poteri cosi ampi da costituire un secondo potere legislativo od esecutivo, a secondo i casi, in seno al Governo sardo, di cui avrebbe potuto facilmente paralizzare ogni attività, politica.
Se questo non avvenne, non Io ai dovette al buon senso di uomini politici, che compresero l'assurdità della legge, risultato di una sequela ben nota di diffidenze, litigi e compromessi fra Piemonte e Lombardia, ma piuttosto agli sfortunati avvenimenti militari che, pochi giorni dopo la promulgazione della legge, condussero nuovamente gli Austriaci a Milano e costrinsero i consultori, che si erano appena riuniti, a riparare in Piemonte.
Qui, infatti, il nuovo organo prese a funzionare effettivamente dal 4 settembre 1848. Presieduta dal Casati e con l'assistenza di Achille Mauri, segretario, la Consulta si dette molto da fare: cercò in ogni modo di far ascoltare la propria voce dal Governo sardo, senza peraltro riuscirci spesso, diresse un infinito numero di note e memorie a vari Governi, pretese invano di essere tenuta al giorno delle trattative che erano