Rassegna storica del Risorgimento
"MARCHE (LE) NEL RISORGIMENTO"; GIORNALISMO
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1951
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731
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Libri e periodici 731
io corso por la mediazione anglo-francese, trattò coi rappresentanti di Venezia come da Stato a Stato, suscitò polemiche, si illuse, ingomma, di concludere qualche cosa di concreto, e invece esercitò le funzioni modeste di uno dei tanti Governi fantasma la cui voce viene ascoltata solo quando fa comodo al Governo ospitante, anzi, per dirla con lo stesso Curato, la Consulta ebbe anche lei una responsabilità indiretta nella creazione di quell'atmosfera di sospetti, di accuse, di rancori, di falsa retorica, di sballati ottimismi, di accesa passione di parte che condusse al disastro di IVovara.
Con ciò non vogliamo gettare la croce addosso ai degnissimi componenti di un organo che per forza di cose non poteva fare di più. Si può osservare, invece, che gli Uomini della Consulta non fecero nò piò né meno di tanti altri: si dimostrarono immaturi, come la maggior parte dei loro contemporanei, per una politica schiettamente italiana, e si chiusero spesso nei ristretti confini della regione che rappresentavano.
I documenti che sono contenuti in questo volume (i processi verbali della Consulta dal 4 settembre 1848 al 25 marzo 1849, i memoranda e le note presentate dalla Consulta al Governo sardo e alle potenze mediatrici, gli indirizzi dell'emigrazione lombarda al Parlamento subalpino e alla Consulta e infine i discorsi pronunciati da Achille Mauri) e soprattutto l'ampia, preziosa prefazione dettata da Federico Curato, ottima per informazione e soprattutto per un intelligente equilibrio, dimostrano proprio questo, e cioè che Fattività della Consulta fu diretta principalmente alla difesa degli interessi della Lombardia.
E una mentalità ristretta, comune, come s'è detto, alla gran parte degli uomini politici del '48 e che sarà corretta solo da una sconfitta militare, Novara, e dopo che la diffidenza e l'ostilità, che avevano costituito la base dei rapporti politici fra il Piemonte e le altre regioni italiane nel 1848, avranno fatto posto a un aperto sentimento di intesa e di collaborazione, su un piano nazionale, fra gli esponenti liberali di tutta la penisola. Non c'è quindi da farne una colpa specifica ai consultori lombardi, ma la cosa va obbiettivamente registrata per doverosa imparzialità storica.
Questa riserva, peraltro, non sminuisce l'interesse del volume, perchè i documenti pubblicati ci consentono di formarci un'idea chiara della corrente moderata lombarda, che ebbe una notevole importanza negli avvenimenti del 1848, e costituiscono un contributo prezioso per lo stadio delle diverse personalità che facero parte della Consalta. SERGIO CAMEBANI
GUIDO PICNOTTI, Carlo Corradino Chigi. MDCCCXLVIII-MCMXLVIII; Siena, Arti grafiche Ticci, 1948, in 8, pp. VII290, con numerosi documenti e illustrazioni. Edizione di 300 esemplari numerati.
Questo magnifico volume, pubblicato a cura della nobile famiglia senese, ricorrendo il centenario del 1848, tratta, in dicci capitoli, densi di contenuto, della gloriosa ed eroica esistenza del conte Carlo Corradino Chigi (1802-1881) votata sin dalla prima giovinezza al servizio della Patria. Le gesta di lui erano già state ampiamente riferite e celebrate da vari scrittori, particolarmente da F. Jecomctti, e poi da F. Pic-colomini-Bandini; ma in questo nuovo volume, a quelle già conosciute, sono aggiunte molte altre notizie, e pubblicati integralmente nuovi documenti inediti.
Come è facile immaginare, anche il Pignotti dà ampio sviluppo, nella trattazione, alle due maggiori gesta della vita .militare del Chigi, quella, cioè, della sua partecipazione giovanile alla spedizione contro il bey di Tripoli) con la marina sorda (1825), e quella, più celebre, della sua eroica condotta nella campagna toscana del 1848 in Lombardia, segnatamente nella battaglia di Cimatone e Montanara. (Si può qui segnalare che ben 22 lettere e documenti del Chigi stesso, tutti relativi alla campagna dei Toscani in Lombardia, si trovano nella Biblioteca Labronica di Livorno, Autografi Bastoei, Cassetta 14, ita. 1540). Ma non trascura per questo gli episodi di secondaria