Rassegna storica del Risorgimento

1799 ; BERTOLIO ANTOINE R?N? CONSTANCE ; FRANCIA ; ROMA
anno <1952>   pagina <23>
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La politica italiana del Direttorio nel 1799, ecc. 23
costò l'arresto e la condanna a morte del capitano Bongiovanni, D ma fuori ài quel ceto particolare non si ebbero ripercussioni apprezzabili* L'ambiente romano, giacobino o reazionario, sembra in definitiva chiuso nel suo provincialismo miope. Nel suo dispaccio del 13 febbraio 1799 il Bertolio aveva avanzato l'ipotesi Che il movimento unitario incontrasse il favore di qnalche francese au moina indireclements, et par dea indiscretions. Una maggiore riflessione sii aveva con­sigliato di attenuare il giudizio espresso nel precedente dispaccio del 31 gennaio, nel quale appuntava i suoi sospetti, sia pure mettendosi al riparo di un pruden­ziale peut-étre e non compromettendosi con denuncie esplicite, su quelqucs généraux francale. La causa unitaria, avversata generalmente in Francia dall'opi­nione pubblica e combattuta dal Direttorio, incontrava, invece, qualche simpatia, nei circoli giacobini intransigenti, tra i teorici della democrazia e dei repubblica­nesimo. Il Sieyès, come si è visto, riteneva inarrestabile il processo verso l'unità della -Penisola e vano l'opporsi al fatale andare delle cose. Anche, l'anonimo estensore di una lunga memoria sulla politica francese in- Italia dopo Campo for­mio, non ostante lamentasse l'abbandono della politica di pace e di compromesso, che aveva portato alla stipulazione di quel trattato, concludeva che l'unica strada era la rinunzia ai fantasmi della dominazione universale ( que nona ne pourrioni réaliser, qu'en devenant les ueaux du monde, le nolres propres et les destructeurs de .tonte liberté) per seguire i dettami d'une philosopbie éclairée e? d'une politique duratole , alla luce della quale runica soluzione possibile del problema italiano era la proclamazione della Repubblica italiana.2) Accenti simili si ritro­vano in un dispaccio del console francese ad Ancona, Mangourit, a Talleyrand, nel quale si lamenta che, abbattendo gli antichi stati, la Francia non abbia saputo introdurre in Italia se non des arbres de liberté sans ève, corame sana ombra gè : dea principes sublimes, sans doute, mais que l'on transgressais sans ménagenient et sans boote . Anche per il Mangourit l'unica soluzione è quella della rinunzia al sistema delle piccole repubbliche separate per promuovere- la grande Repub­blica italiana. Per arrivare senza scosse all'unificazione si dovrà trasformare, il Direttorio cisalpino, il Consolato romano, i governi provvisori di Napoli, di ;Ea-renze e di Lucca in comités preparatemi d'un gouvernement nnique ed i vari corpi legislativi in assemblee provinciali secondo lo schema delle assemblee, degli Stati provinciali, ohe si radunarono in Francia agli inizi della rivoluzione.. Dà que­ste assemblee provinciali si trarranno i membri della Costituente italiana, che ;si radunerà a Roma o a Firenze e darà le leggi doni les accenta retentissent aux orcillcs de la tyrannie et de l'imposture des rochers du Tyrol aux écueils de Scilla . Come scomparvero le distinzioni tra i rappresentanti della Bretagna, della Lingua* deca o del Del linaio.' e tutti divennero rappresentanti del popolo francese, così i deputati della Toscana, di Lucca, di Roma, di Napoli et memo rie l'ex-état veni-tien ai fonderanno e da qncsta Costituente nascerà la Repubblica italica*
1) Yed. J.-M. SONCKON, Journal historique de la division militai re que laissa le general Macdontdd don Ut Répnblique ramtiiw, Mmseilìu, P. A. Favet, a. VIH. p. 22.
j Parigi, AJB. Memoire* et documenta, Italie XII, ce. 222-249, Do nutre position avee l'Italie aprcs de la paix de Campo Formio. Il documento è pubblicato in A SOLMI, I/idea dell'unità Italiana mll'etù napoleonica, Modena 1934, p. 183.
) Parigi, A. E* wrreap. polii., Rome 928, ci.J'l',, Mangourit a Talleyrand. An­cona 14 pratile anno VH (2 giugno 1799).