Rassegna storica del Risorgimento

1815-1834 ; AUSTRIA ; LOMBARDO-VENETO
anno <1952>   pagina <45>
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Confidenze e sfoghi di funzionari, ecc. 45
m importa: bisogna obbedire ed abbassare la testa; io cerco nulla, quindi tutto m*i uguale, che sia il Presidente chi si sia. Per dire U vero cosa gratissima sarebbe stata per me il vedere il degnissimo conte di Goess a Milano (Milano, 1818, 14 gennaio).
La corrispondenza Raab-Lancetti riprendeva, da Milano, il 23 gennaio 1819. Dopo i convenevoli di capodanno e qualche cortese espressione riguardo al Lancetta, al quale assicurava, in ogni evenienza, il suo aiuto, il Raab dava notizia di sé, della sua buona salute, benché comincio a sentire il peso degli anni, e presto sarò obbligato di rùirarmi in buon ordine. Poi viene il primo, esplicito accenno politico, che, fino allora come vedemmo il Raab si era sempre tenuto sul vago dell'ostilità sorda dell'ambiente milanese.
Qui (a Milano) viviamo tranquilli: alcuni liberali partano: lasciamoli parlare: con questo non scacceranno gli Austriaci daW Italia.
Poveri untorelli doveva pensare il Raab, non sarete certo voi, con le vostre confabulazioni, a spiantare l'Austria dal vostro Paesel Ben altro ci voleva come, di fatto, ci volle per svellere la mala pianta. Vi era, nelle parole del Raab, la bal­danzosa sicurezza del vincitore armato, dominante su popolazioni inermi, e negatore di ogni valore dello spirito.
Giungeva però-insieme a Milano la eco degli avvenimenti veneziani, in relazione con la congiura polesana, ai primi arresti ed alle prime inquisizioni che cercavano di dar corpo allo spettro, fino allora evanescente, della Carboneria.
Qui sipario molto degli arresti praticati in Venezia; fanno ascendere il numero degli arrestati a trenta; mi dicono che Ella sia il Grande Inquisitore. Conoscendo la Sua pru~ demo, mi lusingo che Ella non passerà i limiti della giustizia ed equità: niente di più spiacevole per le autorità che ridiculus mus...])
Ed in questo il Raab aveva perfettamente ragione: le gonfiature, le montature poliziesche che si conclud evano poi con una bolla di sapone o con i soliti stracci all'aria, mentre i pesci grossi sfuggivano attraverso le maglie della rete, minavano l'autorità del Governo austriaco da poco installatosi nel LombardoVeneto, e le stesse autorità investigative e giudiziarie ne uscivano malconce. Tale era ancora la teoria dei funzio­nari austriaci prima del Salvotti: questi invece non sdegnerà nemmeno il ridiculu mus, ben sapendo di essere coperto dal gran manto dell'intangibile autorità inquisi­toria ed anche perché spesso con il ridiculus mus si accompagnavano ben più grosse ghiotte prede.
Venticinque anni dopo, ecco un altro frammento di corrispondenza fra il barone Carlo Cattanei di Momo, direttore generale di Polizia per le Provincie Venete, e lo stesso Laucetti,2) divenuto, nel frattempo, consigliere aggiunto nello stesso ufficio, e decorato della gran medaglia d'oro al merito civile. Il breve manipolo epistolare va dal 1833 al 1836. Quanti avvenimenti in un quarto di secolo 1
Rammentate gli irrisi e untorelli liberali e carbonari, nella corrispondenza del Raab ? Essi hanno compiuto il loro ciclo, dopo aver tenuto l'Austria e gli altri Governi satelliti sotto l'incubo della loro azione rivoluzionaria e cospirativa; poi è sorto l'Uomo che, sulle rovine della sorpassata Carboneria, ha innalzato un nuovo vessillo di raccolta.
') Di fatto, il I.ancctti istruì, nella sua prima fase, il processo della Carboneria polesana, raccogliendo specialmente le deposizioni del Villa e del Foresti che diedero la chiave per scoprire tutte le fila della congiuro.
*) Il Lancetti doveva trovarsi allora assente, per ragioni di salute, forse nel Bellunese.