Rassegna storica del Risorgimento
1815-1834 ; AUSTRIA ; LOMBARDO-VENETO
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1952
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Confidenze e sfoghi di funzionari) ecc. 47
a Berlino, Vienna e Monaco. Tutti questi oggetti mi vengono inculcati sotto speciale responsabilità.
Ciò bastava per annullare i benefici del soggiorno estivo del Cattane! nella stazione termale di Kohitsch, dove non giungeva eco alcuna di avvenimenti conturbanti: (Kohitsch, 1834,19 Luglio) Idi rincresce che non posso comunicarLe niente d1 interessante. Tutto il tempo molti Signori di Vienna e di Gratz qui invero non ottennero la menoma nuova di qualche importanza; tanto meglio, e la Provvidenza ci mantenghi pure a lungo questo stato di cose, ed il groziosissimo comune Padre e Signore.
L'Austria veniva sempre più rinserrata dal cerchio rivoluzionario che tutta la stringeva e, per quanto il Mettermeli cercasse di essere onnipresente per rompere quell'assedio, che minacciava di essere mortale, estendendo la rete della sua sorveglianza a mezza Europa, si sentiva condannato al lavoro di Sisifo. E forse questa sensazione si trasmetteva anche agli altri organi della gran macchina austriaca, e quel rifuggire dalle infinite scritturazioni, che trovammo così nella corrispondenza del Raab come in quella del Cattanei, a vari anni di distanza, se pure può interpretarsi facilmente come un umano desiderio di scansar fatiche, può anche giustificarsi con un più intimo, oscuro ed inconfessato, ma profondo senso della inutilità della lotta contro forze nazionali che, qua e là, come nella Grecia, enei Belgio, avevano già avuto affermazioni vittoriose ed agivano, con la forza suggestiva dell'esempio, come stimolo per gli altri popoli che ancora tentavano e faticavano sulla dolorosa-via del loro Risorgimento nazionale.
Per i funzionari austriaci queste tragedie di popoli se ricercanti per ritrovarsi trniti ed indipendenti, erano solo argomento, spesso tedioso, di infinite scritturazioni, cioè di detestate scartoffie: per noi erano già le pagine luminose degli Acta Martyrum
del nostro riscatto.
MARIO BRUNETTI
non incorrere nelle pene comminate circa gli emigranti arbitrar) ed i trasgressori delle norme in materia di passaporti (v. anche Documenti della Polizia austriaca presso il Civico Museo Correr. reg 3 n. 261).
Quanto alla vigilanza sullo trame sovvertitrici temute dalla Polizia austriaca, con diramazioni a Berlino, Vienna e Monaco, le Autorità si preoccupavano sopra tutto del profughi polacchi, dopo la fallita insurrezione, dei loro propositi rivoluzionari e dei progetti di attentati contro lo Zar. V. ad esempio, nei citati Documenti della polizia austriaca (1834,15 giugno, n. 256) una nota della Direzione generale di Polizia di Venezia ai Commissari superiori dello Provincie Venete,