Rassegna storica del Risorgimento
MAZZINI GIUSEPPE ; GIORNALISMO
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1952
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Leonida BaJestreri
è visto, spessissimo gli doveva presentarsi innanzi ai giudici. Agli appunti che gli venivano fatti sulla natura degli articoli incriminati egli, debitamente ammaestrato dai redattori del giornale, rispondeva con una formula invariabile: di non trovare in essai nulla, ma assolutamente nulla, di contrario alla legge sulla stampa. E questo egli asseriva con un tono che rivelava tutta la sua serena convinzione. Una volta soltanto imperturbabilità del Crovetto non resse. Scattò, sdegnato per l'accusa del pubblico ministero che lo imputava di offese alla maestà di Napoleone UE, uscendo ricorda ancora Gandolin *) in queste mirabolanti espressioni: a Io non so che cosa abbia fatto a questo signor Napoleone, che ogni momento mi rompe le scatole! ma se non lo conosco neanche di vista.
Ma la candida e ben spesso fondatissima indignazione del Crovetto non sempre era sufficiente ad evitargli certe conseguenze giudiziarie punto piacevoli.Nel novembre 1867 erano infatti in corso contro di lui ben quattro processi, e non è perciò da stupirsi se, ad un dato momento, si dovette procedere alla sua sostituzione al giornale. Fu allora scelto a suo successore (dopo che per un breve periodo vi era stato un certo Mach-ner, un carinziano più amante del buon vino che non della libera stampa) Antonio Scasso, la cui poco piacevole attività fu coronata, il 20 marzo 1869, da una condanna a quarantotto giorni di carcere e a settemila lire di multa.
Il martellamento dell'autorità contro H Dovere era del resto ininterrotto, e Par-resto preventivo dei gerenti costringeva il giornale a temporanee sospensioni delle pubblicazioni, finche si fosse trovato qualche elemento da sostituirsi a quello che gli arbitrii della polizia gli togbevano. La situazione de II Dovere era in questo senso particolarmente penosa: lo mostra ad esempio il numero dei gerenti, che, a brevissimi intervalli, dato il susseguirsi degli incidenti... professionali, si succedettero nel solo secondo semestre del 1869 ; fra di essi, accanto a Giovanni Molfino, a un mazziniano classico, cospiratore dall'infanzia, disperato ma filosofo, che morì custode della casa natale del grande agitatore, in via Lomellini , 2) vanno cosi ricordati Pasquale Travi, Vincenzo Gamba, e Antonio Villa, il quale ultimo poco tempo appresso, nel giugno 1870, fu colpito da una condanna a tre mesi di carcere e a tremila lire di multa.
In breve: a dire hi situazione dei gerenti de II Dovere valga il bilancio fiscale del giornale nei suoi nove anni di vita, oltre quattro dei quali si noti bene con periodicità settimanale: centonovanta sequestri, condanne ai gerenti e al direttore per oltre quattro anni, reiterate sospensioni per periodi più o meno lunghi, nonché parecchie diecine di migliaia di lire di ammenda.
Con questo patrimonio di lotta e di sofferenze 71 Dovere continuava le sue pubblicazioni sino a tutto ottobre del 1871, quando avvenne la sua fusione con UUnUà Ito liana di Milano, dandosi cosi vita ad un nuovo quotidiano, stampato a Genova sotto la direzione di Maurizio Quadrio e di Vincenzo Brusco-Onuis, con il titolo Unità Italiana e Dovere. Bel nuovo giornale tornò allora ad essere gerente Francesco Crovetto, e tra coloro che di esso assunsero giuridicamente la responsabilità fu anche Severino Asti, già ricordato per aver avuto analogo incarico nell'Italia e Popolo.
Ma l'elenco dei gerenti dei giornali mazziniani genovesi di quelli almeno che perla loro funzione andarono incontro a maggiori traversie non si può conchiudere se non si ricordano anche Giovanni Costo, D. Basticeli (che figurò, per verità, come redattore responsabile), Michele Finino,ai quali fu affidato la gerenza del Giornale
J) Op. oiu, p. 2S0,
a) L, A. VASSALLO (GundoUn), op. cit., p. 250.