Rassegna storica del Risorgimento
1849-1859 ; TOSCANA
anno
<
1952
>
pagina
<
65
>
La Toscana dal 1849 al 1859 65
Questo per l'Archivio di Stato di Firenze. Ma non basta Che cosa è rimasto degli archivi privati dei personaggi politici che ebbero qualche parte negli avvenimenti ? Tediamo dunque le poche informazioni che possediamo.
IL Granduca e i ministri. Per il Granduca abbiamo già visto che i frammenti del suo archivio personale sono costituiti da quell'Appendice di Gabinetto ricordata sopra.
L'archivio di Giovanni Baldasseroni, l'ultimo presidente del Consiglio dei Ministri, si conserva presso un suo discendente che già, come s'è detto, si è valso di quei documenti per difendere la memoria del suo antenato e che spesso ha concesso con grande liberalità la consultazione dell'archivio a vari studiosi. Una filza dell'archivio Baldasseroni però, con documenti relativi al Concordato del 1851, si trova nell'Archivio di Stato fiorentino, nel fondo Acquisti e doni.
Poco rimane della carte De Laugier. Alla Biblioteca del Risorgimento di Firenze vi sono numerosi manoscritti e anche alcune lettere, ma scarsi sono i riferimenti al periodo che ci interessa.
Nulla sappiamo delle carte che dovrebbero essere in possesso dei discendenti degli altri ministri, ad eccezione di alcune filze di Niccolò Lami, già ministro di Grazia e Giustìzia, clic si riferiscono alla riforma del codice penale e che si trovano nel fondo Acquisti e doni dell'archivio di Firenze.
J democratici. La sorte delle carte appartenenti a personaggi che militarono nelle fila dei democratici è stata ancor peggiore. Quasi tutto sembra sia andato distrutto o disperso.
Per quél che si riferisce al processo Guerrazzi e alla sua istruzione parecchi documenti si trovano nell'archivio di Antonio Bicchierai, il procuratore generale che sostenne l'accusa e che fu uomo di fiducia dell'ultimo Granduca. Le carte Bicchierai si trovano in parte dell'Archivio di Stato di Firenze, in parte nella Biblioteca del Risorgimento e in parte infine, per quel che ci risulta, presso un suo discendente a Milano.
Nello stesso Archivio di Firenze si conserva l'archivio Bartolommei, ma per i risorgimentisti esso costituisce una delusione perchè sull'attività del marchese Ferdinando non c'è quasi nulla. E lo stesso si può dire delle carte Bartolommei depositate presso la Biblioteca del Risorgimento, che sono state nella massima parte già sfruttate dalla Gioii per il suo volume.
Presso gli eredi debbono esìstere tutte le carte di Piero Puccioni, altro influente rappresentante della Società Nazionale, già studiate, e non sappiamo fino a qual punto sfruttate, da Mario Puccioni per i suoi numerosi volumi e saggi di storia toscana.
Poche carte di Ermolao Raineri (una redazione inedita dei ricordi con alcune varianti) sono nella Biblioteca del Risorgimento, mentre altre si conservano all'Archivio di Stato, ma si riferiscono a un periodo precedente al 1849.
Le carte di Giuseppe DolG, che sembrava fin ora fossero andate distrutte, si conservano ancora, come risulta da un recente volume.J) Non abbiamo però alcuna notizia sulla loro consistenza e sul contenuto. Di Piero Gironi un diario e altri documenti si conservano nella Biblioteca Roncioniana di Prato.
') Euo COWST, Le origini del socialismo a Firenze, Roma, Rinascita, 1950, 8, pp. 816.
5