Rassegna storica del Risorgimento
1849-1859 ; TOSCANA
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1952
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pagina
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79
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Libri e periodici 79
che anche nel noto libro del Bonotni appariva come la Repubblica di Mazzini, le varie correnti contrastanti in campo sociale, politico e militare. Il più acuto dissidio fu allora quello tra l'elemento romano, tendente in un primo luogo al rinnovamento politico e sociale del vecchio Stato, ed il gruppo degli immigrati, dei forestieri che fanno capo al Mazzini dallo sguardo volto al significato nazionale e morale della resistenza. Il momento più drammatico di questo contrasto, la seduta della Costituente del 30 giugno, è qui studiato dalla Morelli-che altrove aveva rintracciato le prime manifestazioni del contrasto stesso nei verbali del Comitato Esecutivo.
Chiude il volume un saggio su Antonio Gallenga: il suo dissidio con Mazzini rivela chiaramente i motivi politici e sociali che allontanarono dal genovese molli antichi seguaci Gallenga rimprovera soprattutto a Mazzini la fiducia iti. un astratto popolo italiano che a momenti sembra confondersi con la plebe, con la marmaglia abbrutita, pretina, che nelle campagne non lo comprende e lo avversa e nelle città partecipa talora alle insurrezioni ma solo per ottenere risultati diversi dall'emancipazione del paese , mentre, spaventata dalle sue idee democratiche e sociali, da lui si allontana quella borghesia colta che, afferma il Gallenga, costituisce il vero popolo italiano e che sola vuole e può operare per la causa nazionale; abbandoni quindi Mazzini idee avanzate adatte forse alla Francia non all'Italia, e faccia adesione ai Piemonte ed alla borghesia intellettuale che in esso ha raggiunto il potere.
La Morelli lamenta giustamente la mancanza di uno studio biografico sul Gallenga. Molto interessanti sono certo la sua figura e la critica da lui mossa al programma mazziniano, cui contrappone -una visione della situazione italiana che si ammanta di realismo e che tende a fare del movimento nazionale, più nettamente e dichiaratamente, un'espressione della classe borghese. Ma non solo questo significativo tipo di apostata richiede maggiore approfondimento; tutto il movimento mazziniano, ed, in modo particolare, il suo stato maggiore vanno infatti studiati con intendimenti critici soprattutto nel momento in cui si rivela la crisi che assottiglia le file dei seguaci del genovese. Gli aspetti e i motivi di questa crisi potranno certo illuminarci intorno ai caratteri essenziali ed alla vera natura di tutto il movimento nazionale. FAUSTO FONZI
ICNACIO WEISS, LOS antecedentes europeos de Fedro de Angelis, Contribución a su biografia; Buenos Ayres, El Ateneo, 1944, in 8", pp. 134, ili.
ICNÀCJO WEISS, Juan Manuel de Rosas, Fedro de Angelis y el Archivo Americano . Estudio preliminar a la reimpresión del Archivo Americano y Espiri tu de la prensa del mundo ; Buenos Ayres, Editorial Americana, 1946, in 8, pp. LX, con fac-simile.
ICNACIO WEISS, Fedro de Angelis y la difusión de la obra de Juan Bau Usta Vico. Estratto dal voi. Vico y Herder. Ensayos conmemoraUvos del segando centenario de Ut muerte de Vico y del nacimiento de Herder Buenos Ayres, 1948, in 8 pp- 357-387.
IGNAZIO WEISS, Carlo Alberto e Juan Manuel de Rosas. Contributo alla storia delle relazioni diplomatiche fra il Regno di Sardegna e la Confederazione Argentina. (Collezione storica del Risorgimento Italiano, 42); Modena, 1951, in 8, pp. 97. L. 600.
La seconda guerra mondiale, che tante sinistre conseguenze ebbe anche nel campo della cultura, offri per una fortunata eccezione - al dott. Weiss il modo di svolgere una proficua attività a vantaggio degli studi storici. Egli profitto infatti del soggiorno a Buenos Ayres in quegli anni per trarre da archivi pubblici e privati della Capitale Argentina preziosi documenti relativi ad alcuni