Rassegna storica del Risorgimento

1849-1859 ; TOSCANA
anno <1952>   pagina <80>
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80 Libri e periodici
Italiani colà emigrati nel periodo del nostro Risorgimento; documenti che, uniti a quelli di (onte italiana, gli permisero, non soltanto di seguire le loro vicende, ma di valutare l'importanza del contributo loro allo sviluppo della giovane Repubblica del Piata.
Più a fondo il W. studiò l'opera di una eminente figura di patriota: il napo­letano Pietro De Angelis, nato nel 1784; istruttore dei figli di Murat, ufficiale dopo la restaurazione borbonica, stabilitosi quindi a Ginevra, poi a Parigi, svol­gendo intensa attività letteraria. Incaricato dal Governo costituzionale di Napoli nel 1820 di una missione diplomatica riservata presso il conte Capodistria, per combattere l'influenza austriaca sullo Czar, ne fu impedito dal voltafaccia di Re Ferdinando a Lubiana.1) Rimasto a Parigi dopo il crollo della rivoluzione napoletana, si dedicò interamente a lavori letterarii, filosofici e storici, collabo* rando alla Revue Européenne e alla Biographie Universelle ancienne et moderne per cui compose ben 215 articoli, con ricchissime notizie bibliografiche, non solo delle opere di ogni autore, ma altresì degli studi più importanti relativi a ciascuno; il che presupponeva una erudizione non comune, nei campi più. svariati del sapere.
Bernardino Rivadavia, primo Presidente della Repubblica Argentina, cono-scinto in Europa il D. A., e conscio della necessità di attrarre nel suo paese uomini di valore in tutti i rami della cultura, lo indusse a recarsi a Buenos A., per dirigervi uno dei 2 giornali ufficiali che intendeva fondare colà. Sicché il D. A., eccellente soprattutto nelle discipline storiche e filosofiche, nelle scienze geografiche e matematiche, professore rinomato, difensore deciso delle idee liberali più avanzate, ma in pari tempo politico realista e uomo d'ordine, educato alla scuola napoleonica, perduta la speranza di vedere attuati in patria i suoi ideali, partiva alla fine del 1827 per il Nuovo Mondo.
Durante la lunga lotta politica e diplomatica, più ancora che militare, fra Buenos A. e Montevideo, nella quale intervennero Francia ed Inghilterra, il Rosas sentì la necessità di un organo di stampa che combattesse le calunnie e le esagerazioni dei giornali di Londra e Parigi. Esso doveva riprodurre il mag­gior numero possibile di documenti ufficiali onde agevolare la ricostruzione storica di un periodo cosi tempestoso; in pari tempo, combattere la propaganda avver­saria con articoli equilibrati, accogliendo inoltre gli scritti più notevoli comparsi in giornali e riviste americane ed europee, affine di sfatare la leggenda che Montevideo lottasse per la libertà e la civiltà, contro la barbarie della Confe­derazione Argentina. Tale periodico doveva essere compilato, oltre che in lingua spagnola, anche in inglese e francese, per venire diffuso in Europa, al pubblico della quale era specialmente destinato. Uh uomo solo sembrava adatto al difficile compito: quello stesso al quale il Rivadavia aveva affidato la direzione della Crònica politica y Mteraria de Buenos Ayres, Pietro De Angelis, ben noto al Rosas come redattore di altri giornali. A lui dunque affidò il dittatore argentino la redazione del Archivo Americano y Espiritu de la prensa del mundo nel 1843, controllandone però di continuo l'opera, com'era solito, e come rivela la sua corrispondenza quotidiana col D. A al quale trasmette istruzioni, osservazioni, direttive, occupandosi dei minimi particolari. Strana collaborazione giusta* mento nota il Weiss fra un uomo di spiriti liberali, come il D. A., e il Rosas, di cui quello non poteva approvare il tirannico sistema di governo! Collabora, zione che l'A. spiega, tenendo conto del desiderio dell'Italiano di concorrere al trionfo degli ideali di nazionalità e indipendema nella patria, di adozione. I documenti tratti daìVArchivo General di Buenos A. ci permettono di penetrare a
Questo episodio fu illustrato dal WOÌSB con nuovi documenti nello studio Un diplomatico napoletano contro la Scinta Alleanza, nello Nuova Antologia del febbraio 1952.