Rassegna storica del Risorgimento
1849-1859 ; TOSCANA
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1952
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pagina
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101
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Libri e periodici * "*
del .Paese. Anzi, gotto questo aspetto, il Pisacane si può ben ritenere, pur con le sue molte innegabili contraddizioni, tra gli uomini dell'ottocento un dei pia avanzati; un precursore, in un certo senso, del Bakunin, nella visione di una rivoluzione che gettasse le basi di una società nuova, ordinata su libere istituzioni, con unità di interessi, in cui il risparmio, ossia il capitale conseguenza di un lavoro collettivo divenisse naturalmente una proprietà collettiva * ; in cui la virtù fosse possibile, poiché (son sue parole su cui vorrei richiamare l'attenzione degli studiosi del suo pensiero) non è possibile la virtù dove domina l'oppressione, e ogni individuo potesse godere di tutti i mezzi materiali atti a dar pieno sviluppo alle ne facoltà fisiche e morali. Socialismo volontaristico, dunque, il socialismo del Nostro, che si allontana in più parti dal socialismo marxista, anzi ne rovescia talvolta addirittura la prassi; e socialismo essenzialmente nazionalistico in quanto propugna una libera associazione, ma che abbia per necessario assoluto presupposto l'indipendenza della Patria.
La fatica dell'Ardali non si deve peraltro giudicare del tutto inutile. Vi sono, nel suo ampio volume, ricco di pregevoli illustrazioni, pagine vive e colorite, rievocazioni appassionate di eventi, ritratti nitidi e fedeli di uomini illustri del tempo. La narrazione, ad esempio, dell'impresa del Pisacane che lo portò alla morte, abbondante di chiari minuti particolari, ha tratti di commozione sincera. Taiga questo lavoro (poiché non porta alla critica storica nessun contributo di rilievo) almeno a richiamare agli indotti la memoria di un uomo, che, per le sue idealità, consacrate dal martirio, ha diritto al rispetto indiscusso, anzi all'ammirazione degl'Italiani, a qualunque partito essi appartengano. f,
ALDO LEONI, Sociologia e geografia religiosa di una Diocesi, Saggio sulla pratica religiosa nella diocesi di Mantova; Roma, Università Gregoriana, 1952, pp. 224, tav. XV. S. p.
H metodo statistico-sociologico di Gabriel Le Bras è poco e mal noto in Italia. Aldo Leoni vuole diffonderne i principi affrontando, dopo una chiara esposizione delle idee dello storico francese, una ricerca condotta attenendosi fedelmente al suo insegnamento.
Non mancano in Italia alcuni seguaci di quel metodo introdotto da Paul Droulers (vedi La Scuola Cattolica, maggio-giugno 1951) il quale assieme a Antonio Rimoldi (vedi Vita e Pensiero, febbraio 1952), ha presentato al Congresso Inter nazionale di Sociologia di Breda una comunicazione su La sociologie religieuse de ritolte pubblicata sulla rivista Lumen Vitae di Bruxelles (1951). Il clero italiano non è rimasto insensibile all'utilità del metodo statistico-sociologico per l'attuazione del suo compito pastorale, e non è questa la sede per fermare l'attenzione sui pericoli che esso potrebbe nascondere in un paese naturalmente portato a dar molto credito, anche in campo religioso, al numero ed al gesto.
Gli scritti sopra indicati si soffermano sopra l'aspetto sociologico del pensiero di Le Bras. Anche II Leoni considera il periodo da lui preso in esame come un quadro fisso (p. 14). Si possono tuttavia intravedere, leggendo questo libro, le possibilità che si offrono a chi voglia intraprendere una ricerca storica seguendo le indicazioni dello studioso francese.
Aldo Leoni, allievo del Pi Droulers, ha saputo eriamente applicare il metodo statistico-sociologico nllo studio della pratica religiosa nella diocesi di Mantova nel periodo 1938-1948. Tavole statistiche, grafici e percentuali rivelano qui con molta evidenza quali strettissimi rapporti leghino la pratica religiosa alle varie manifestazioni della vita sodale e politica. Particolarmente interessante è lo studio della pratica religiosa nelle tre zone del mantovano (alto, medio e basso), così diverse geograficamente e socialmente (prevalente fervore religioso nell'alto man-