Rassegna storica del Risorgimento
1849-1859 ; TOSCANA
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1952
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102 Libri e periodici
lovanu, maggioro indifferenza nelle altre zone), e nelle varie classi sociali (più numerosi i praticanti tra proprietari, fittavoli, impiegali, molto meno numerosi tra braccianti e operai).
Non ò questo, come abbiamo detto, un vero libro di storia; esso vale tuttavia a riproporre più concretamente il problema della validità del metodo usato da Le Bras. Questi ba voluto segnalare agli studiosi di ogni nazione un nuovo interessante campo di indagine ed un metodo che può dare positivi risultati per la conoscenza della storia religiosa, o almeno della pratica religiosa, cbe è appunto la sola clie Le Bras e i suoi allievi intendono con quel metodo affrontare. Vogliono cioè studiare gli aspetti esterni della vita religiosa, ed in modo particolare la frequenza ai sacramenti e l'assistenza alle funzioni: c'est d'elle seule scrive Le Bras que nous nous ocenpons; e poiché gli atti della pratica religiosa sono distinti, visibili, numerabili, la statistica può essere di grande aiuto e diviene anzi il principale strumento di lavoro.
Alcuni tra i maggiori storici italiani sono rimasti perplessi di fronte all'ingenuo ottimismo degli studiosi stranieri, di fronte ad un metodo e ad una mentalità molto lontani da quelli comuni alla storiografia italiana satura di idealismo crociano. Arturo Carlo J emolo (Atti dell'Accademia Nazionale dei Lincei, Classe di scienze morati, storiche e filologiche, novembre-dicembre 1950) ha manifestato il suo scetticismo sul valore degli strumenti offerti all'indagine storica della scuola di Le Bras; egli ha dimostrato quanto poco rivelino in molte occasioni i dati statistici ai quali sfugge l'intima realtà della storia, della storia religiosa in modo particolare. Per lo Jemolo i soli dati sicuri che abbiamo rispetto al fattore religioso sono quelli ben noti: le grandi figure'della vita religiosa... le controversie teologiche. le opere di letteratura religiosa e i diari privati . Egli è portato da questa sfiducia per i dati statistici a rivalutare sempre più la testimonianza del contemporaneo colto e con senso storico . Benedetto Croce (Il Mondo, 14 aprile 1951) non ha mancato di manifestare il suo pieno accordo su quanto dallo Jemolo era stato detto per mostrare il difetto nel metodo sociologico statistico .
Si è quindi iniziata anche in Italia una discussione del massimo interesse, che tocca problemi relativi al valore, per lo storico, delle statistiche in genere, e alla possibilità di studiare la storia dei popoli, delle maggioranze, delle masse povere e incolte, anziché limitarsi a quella delle minoranze appartenenti alle alte classi sociali, dotate di molti mezzi per esprimere e trasmettere ai posteri il prò* prio pensiero ed i propri sentimenti.
Non è certo senza pericoli l'uso del nuovo metodo di ricerca; non lo è per il cristiano che rischia di ridurre la vita religiosa su di un piano puramente naturale; non lo è per lo storico che può facilmente precipitare nel determinismo, nella sopravvalutazione degli aspetti formali della religiosità, in una schematizzazione deformatrice della realtà più intima e vera, nell'annullamento della personalità singola sommersa dalle masse numeriche, che appaiono ad alcuni come unico soggetto di storia.
Gabriel Le Bras si è reso ben conto di questi pericoli. Egli sa che la vita religiosa non è tutta nella pratica ( aerait rédnirc à des gestes trompeurs une dottrine de sainteté), sa che il gesto non fa il cristiano. Egli crede inoltre che l'uomo possa liberamente accettare o modificare le condizioni religiose e sociali; io storico francese respinge infatti ogni determinismo e dichiara: nous ne per-dron jamais de vue la liberto de l'hommc (Introduction à l'histoìre de la pratique relìgieuse en France, Parigi, 1942, I, p. 19). Anche negli scritti di Le Bras sono quindi riconosciuti i limiti oltre i qnali Io storico, attraverso le statistiche, non può penetrare; ma in essi è anche affermato che la pratica religiosa di un popolo non può lasciare indifferente lo storico perchè è per. ossa che si manifesta la vita religiosa delle masse. È ribadilo anche il concetto che i dati statistici non dicono tutto, ma sono certo degli indici molto significativi, perdio di alto in te-