Rassegna storica del Risorgimento
1849-1859 ; TOSCANA
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1952
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Vita dell'Istituto
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Designata dalla fidùcia del Capo dello Stato a Presidente dell'Istituto, nel porgere il mio saluto di vecchio socio a quanti sono oggi nelle nostre file e a chiederne la collaborazione preziosa e indispensabile, confesso di sentirmi turbato. Non si succede facilmente a Gaetano De Sanctis, anche se si abbia avuto Vonore di stargli lungamente accanto come devoto collaboratore. Solo la cooperazione cordiale e fattiva di tutti i Presidenti e dei Commissari dei vari Comitati, solo la fiducia dei soci potranno consentire un efficace lavoro a me ed agli eminenti colleghi chiamati a costituire, finché non siano riformati lo Statuto e il Regolamento vigenti, la Giunta centrale dell'Istituto. A tutti chiedo il conforto dei loro consigli e delle loro proposte, da tutti mi riprometto utile, concreto aiuto perchè l'Istituto possa continuare l'opera iniziata dal mio predecessore.
Non oso tracciare programmi a lunga scadenza. Come erede della Società nazionale per la storia del Risorgimento e, per compiti particolari, del Comitato nazionale per la storia del Risorgimento, conforme all'indirizzo chiaramente affermatosi nei recenti congressi di Milano, Roma, Trieste, Palermo, l'Istituto svolgerà azione prevalentemente scientifica. Ente assolutamente apolitico, non avrà altro compito se non quello di valorizzare gli studi sul Risorgimento, netto spirito che tale azione gli detta e nelle forme che la Sede centrale e i Comitati, autonomi questi ultimi nella loro attività, stabiliranno. La partecipazione della periferia alla direzione dell'Istituto sarà, fino alla riforma dello Statuto, garantita dalla Giunta e dalla Consulta generale, alle quali, bene inteso, è riconosciuto valore deliberativo. Della prima, valendomi delle facoltà concessemi dallo Statuto, ho chiamalo a far parte i professori Nino Cortese (Napoli), Franco Valsecela (Milano), Walter Maturi (Torino), Emilio Re (Roma), Arturo Codignola (Genova) ; della seconda sono membri di diritto tutti i Presidenti dei Comitati.
ZM continuazione della Rassegna , giunta alla sua XXXVIII annata, la ripresa della Biblioteca scientifica , che dal 1934 ha raccolto cinquanta volumi di preziose fonti e di importanti memorie, l'organizzazione dei Congressi, e di mostre locali s'accompagneranno ai lavori per il nuovo Statuto e, soprattutto, ali'assolvimento di un debito nazionale, la creazione di quel Museo centrale del Risorgimento, che, fin dal lontano 1906, attende di aprirsi in Roma, sull'Altare della Patria.
Nello spirito di comprensione, nell'indagine spassionata di verità, nell'apprezzamento equo dei contrasti che accompagnarono il nostro Risorgimento, come pure nell'affermazione dei valori perenni da esso elaborati ha scruto sulla Rassegna Gaetano De Sanctis nel 1946 noi troveremo la guarentia che, intensificando razione del nostro Istituto, contribuiremo a ridare agli Italiani la fede nell'alta missione di civiltà che la nostra nazione ha sempre esercitato ed è tuttora chiamata ad esercitare nel mondo >.
Le parole del Maestro costituiscono la sostanza del mio programma. Nel porgere a chi guida i singoli Comitati e ai soci tutti il mio rinnovato saluto, chiedo, anche a nome dei miei più immediati collaboratori, il consenso e l'appoggio.
ALBERTO M. GHISALBEHTI
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STATUTO. In attesa dell'emanazione di nuove norme, l'Istituto viene retto secondo quanto è disposto dallo Statuto emanato con lì. D. 29 luglio 1933, n. 1043 {Gazzetta Ufficiale, anno 74, n. 195, 23 agosto 1933) e modificato col R. D. 20 giugno 1935, n. 1068 e dal Regolamento interno approvato dalla Consulta generale il 21 dicembre 1933. Per conoscenza dei soci si riproduce qui di seguito lo Statuto in vigore, con le correzioni formali effettuate secondo il parere del Ministero della Pubblica Istruzione del 22 marzo u. . (non occorrono appositi atti formali per sopprimere dal vigente Statuto quanto si riferisce al passato regime o alla mutata forma istituzionale dello Staio, dovendo ciò considerarsi implicitamente abrogato dalle