Rassegna storica del Risorgimento

Vita dell''Istillilo
129
sentimentali nel più vasto quadro della vita europea e mondiale. Se si è risen­tita la necessità di ricostruire quelle organizzazioni periferiche che tanti buoni risultati avevano dato in passato. Così di recente è stato provveduto elle nomine necessarie per la ricostruzione del Comitato modenese, affidando al sottoscritto tale delicato incarico. E la prima cosa da fare era precisamente quella di creare un primo nucleo di amici che potessero dare consiglio ed aiuto: è sorto così un gruppo promotore composto da prof. Antonio Marzullo. Tomaso Sorbetti, Alfonso Morselli, Giuseppe Cavazzuti, Tiziano Ascari, Aldo Andreoli, G. B. Pascucci, Anna Maria Caiti ed Alberto Vecchi, che ha già elaborato un programma di massima per le manifestazioni di quest'anno.
Dirò brevemente delle intenzioni. Fiancheggiando l'opera della Deputazione di Storia Patria, vogliamo indire un certo numero di riunioni per invitare i soci - e ci auguriamo che Modena torni ad essere rappresentata da un cospicuo nu­mero di amici come fu per il passato ad esporre i risultati delle loro ricerche, a comunicare quei documenti che per avventura venissero a loro conoscenza, a raccogliere quelle memorie, molto spesso sparse e dimenticate che nelle loro letture possano trovare e coordinare: né trascureremo le biografie di coloro, possibilmente di tutti coloro, che hanno preso parte, col pensiero o con l'azione al risveglio nazionale del secolo scorso, agli sviluppi dell'Italia postuuitaria. Ma non dobbiamo aver intenti apologetici* anzi saranno accolti con molto interesse quegli studi che, formati su documenti, pensieri, memorie di avversari del Risor­gimento, valgano a dare una visione critica, e molto più completa, di questo complesso movimento, anche se qualche ombra possa per avventura cadere su persone o fatti fin qui veduti un poco sotto l'aspetto della venerazione ricono­scente. La 6toria, la vera storia, è molto spregiudicata in materia. Ma accanto a quella che possiamo definire la attività scientifica, ve n'è un'altra pratica: divul­gare la conoscenza del nostro Risorgimento fra le classi popolari, una divulga­zione obiettiva e serena, largamente comprensiva, come impostazione e come posi­zione, delle necessità del pubblico a cui ci si deve indirizzare. La storia non e solo un seguito di guerre e di paci, ma un evolversi di idee, ed è questo aspetto che noi vorremmo render più largamente conosciuto, ed è lo aforzo dì tanti gene­rosi per creare una coscienza nazionale e per dare uno sviluppo economico ita­liano all'Italia, che noi vorremmo far conoscere ai nostri concittadini e compro­vinciali, che non sempre hanno la possibilità di essere a contatto con la cultura, anche con quella spicciola.
E sarà da affrontare un altro problema: quello del Museo Civico del Risor­gimento, modificato e relegato in tre stanzette del Palazzo dei Musei... in coabi­tazione con la Galleria Estense, Occorrerà far notevoli sforzi per dare una degna sede a queste raccolte, pochissimo conosciute dai Modenesi e pur così importanti ed interessanti, per la stessa dignità di coloro che si vuole onorare. C'è molto da fare, e, se le forze basteranno ci si arriverà. Intanto l'essenziale è di cominciare: ed il Comitato Modenese comunicherà la sua attività sabato 26, nel 120 anniver­sario del sacrificio di Ciro Menotti, con una primo seduto. L'Archivio dì Stato sta allestendo una mostra di documenti relativi ai processi del 1831, sotto la vigile sorveglianza del prof. Pascucci, il quale, nella seduta inaugurale, parlerà di docu­menti inediti sul Menotti, mentre il prof. Morselli, la cui passione per gli studi risorgimentisti non ha bisogno di essere ricordata, rievocherà la figura di Ippolita, la figlia del Martire. Nessun migliore auspicio è possibile trovare per la ripresa della vita del Comitato Modenese per la Storia del Risorgimento: poiché di esso Ciro Menotti è Vernane il più fulgido esponente. Pror CARLQ Gmwj Uwtr
Della prima riunione del Comitato ha parlato lo stesso giornale il 26 marzo 1951'f