Rassegna storica del Risorgimento

1849-1859 ; TOSCANA
anno <1952>   pagina <130>
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Vita delThUtuto
Il Comitato Modenese leirisiitu.ii> storico per il RworRimenio, ha iniziata sabato ufficialmente le sue attività nei bellissimi {inibirmi dell'Archivio di Stato, dove il direttore iloti. C. B. Pascucci aveva predisposta una interessanti' mostra documentaria ili*i processi contro i rivoluzionari modenesi del 1831.
Il prof. Carlo Guido Mor, già Rettore magnifico della nostra Università ha aperto la riunione, assumendone la presidenza, ricordando brevemente gli scopi scientifici e volgarizzatori che i l Comitato si prefigge. Occorre egli ha detto che il movimento risorgimentista sia biquadrato in ampie categorie di assoluta oggettività- storiografica, per cui esso possa apparire mi vero moto storico, pervaso da un'intima tensione dialettica, e uu momento dei fervori nazionali che di sé informarono tutta la situazione europea nel secolo XIX. Occorre inoltre ebe t motivi risorgimentisti trovino un'adeguata diffusione, opportunamente volgariz* 2atat.
Degli intenti scientifici del Comitato si è reso subito interprete il professor Alfonso Morselli, curatore del Museo storico del Risorgimento, eoi leggere una sua bellissima comunicazione sui rapporti epistolari intercorsi tra Polissena Me­notti, figlia di Ciro, e Nicola Fahrizi. La solidissima architettura dello studio e la vivacità della sua esposizione sono tali da spalancare le future ricerche sul momento storico in questione, e bene il prof. Mor si è poi augurato che lo stesso prof. Morselli voglia riprendere l'argomento sfruttando il vastissimo materiale documentario di cui egli è a conoscenza.
Il dotL Pascucci leggeva poi una sua comunicazione avente a spunto una memoria del duca Francesco V sui momenti rivoluzionari del '31. Egli ba affer­mato che nonostante la deficienza di documenti, fatti scomparire da Francesco IV, sull'argomento, è possibile ricostruire con fedeltà storica Io svolgersi degli avve­nimenti e soprattutto la fisionomia dei protagonisti. Ciò è evidentemente di grande momento per la storia del Risorgimento. Anche a conclusione di questa comunicazione è stato espresso l'augurio ebe il doti. Pascucci possa con nuova dovizia di documenti continuare le sue ricerche.
Erano presenti alla riunione il Presidente del Tribunale, rappresentanti del Prefetto del Sindaco, dell'Arcivescovo, dell'Accademia di Scienze lettere e arti, il Presidente della Deputazione di storia patria e buon numero di studiosi.
Annunciata nell'avvenire d'Italia del 29 febbraio e nella Gazzetta di Modena del 1 marzo, si è tenuta, presso l'Archivio di Stato, un'altra importante riunione scientifica del nostro Comitato. Di questa riunione, tenuta il 1 marzo, ha parlato il prof. Alberto Vecchi nella Gazzetta di Modena del 3 marzo u. s. Diamo qui il breve riassunto delle comunicazioni apparso nell'avvenire d'Italia del 2 marzo.
Sabato pomeriggio, dopo una breve presentazione del prof. Mor Presidente della sezione modenese dell'Istituto nazionale per la Storia del Risorgimento, nella sala delle conferenze all'Archivio di Stato il gen. dott Luigi Mondin! ha parlato sul tema: Aspetti militari nella guerra di popolo riferendosi in particolare alla guerra del 1848. Dopo aver constatato che in qualsiasi guerra la battaglia costi­tuisce l'epilogo e necessita di una preparazione militare e strategica veramente rilevante, ha fatto notare die troppo spesso si trascura la funzione del comandante. Funzione altamente importante tanto più che per il buon esito dell'impresa anche le decisioni die al profano o allo storico poco accorto, possono sembrare improv­vise e dettate da un profondo intuito, devono essere invece frutto di una lunga preparazione. Entrando poi nel vivo della questione l'oratore ha notato come ne moti insurrezionali della Sicilia e del Milanese, che sono poi dilagati in guerra di popolo, due elementi sono venuti a collisione: tutto un popolo che insorgeva tentando di conquistare la propria indipendenza e un esercito preparalo, quello austriaco da una parte o quello borbonico dall'altra. E mentre il popolo si trova in vantaggio nella guerriglia fra le strade di una città il suo svantaggio è enorme nella