Rassegna storica del Risorgimento

ECONOMIA ; FRANCIA ; SARDEGNA (REGNO DI)
anno <1952>   pagina <145>
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Il trattato di commercio franco-piemontese (1840-1846) 145
del 'Commercio cosiddetto speciale (con la denominazione di commercio speciale si designavano le merci destinate alla consumazione) ascendeva a 116 milioni, dei quali 79 milioni coprivano le esportazioni della Francia, e 37 le importazioni dalla Sardegna. Per tale entità di transazioni il Piemonte nel commercio francese figurava al quarto posto dopo gli Stati Uniti, l'Inghilterra e il Belgio: tra i paesi esportatori veniva dopo gli Stati Uniti ed il Belgio.1) Le esportazioni della Sar­degna in Francia comprendevano principalmente seta greggia, riso, olio, e, quando il mercato interno francese subiva un aumento di prezzi, anche il grano giungeva dal Piemonte. Le esportazioni della Francia in Sardegna comprendevano derrate coloniali, vini, lane, tessuti di differenti qualità e pesce salato.
Il trasporto marittimo di questi prodotti era effettuato in gran parte da basti­menti francesi. Il tonnellaggio delle navi che operavano tra i porti dei due paesi èra stato, durante il decennio 1827-1836, valutato a 116.000 tonnellate. Di esse 69.000 tonnellate appartenevano alla Francia, 39.000 al Piemonte, e soltanto 8000 agli altri Stati. Queste 69.000 tonnellate costituivano il 9 del tonnellaggio totale della marina mercantile francese. Se si defalca da questa percentuale il tonnellaggio delle navi impiegate per il commercio coloniale, la proporzione sale al 14
Nel 1837 il movimento tra i due paesi era stato di 135.000 tonnellate, e nel 1838 c'era stato un aumento di 36.500 tonnellate, ossia il movimento era stato di 171.500 tonnellate, delle quali 105.270 appartenevano alla marina francese.2) Gli scambi commerciali e marittimi tra il Regno di Sardegna e la Francia erano troppo rilevanti ed in continuo aumento, per non attirare l'attenzione del governo di Parigi, il quale desiderava avvantaggiarsi dell'attività economica dello Stato confinante, 3) ed impedire che il Piemonte prendesse il sopravvento nel Medi­terraneo.
Allorché il marchese di Dalmazia ebbe a Torino le prime conversazioni a proposito del trattato di commercio.col conte Solaro della Margarita, questi dichiarò che desiderava assumere come base delle trattative la convenzione conclusa dalla Sardegna con gli Stati Uniti. Tale convenzione accordava al naviglio mercantile dei due paesi il reciproco trattamento nazionale, tanto per i diritti di navi­gazione quanto per i diritti differenziali, senza distinzione di navigazione diretta o indiretta.
L'ambasciatore francese,, formulando le prime proposte, consigliò al proprio governo di accettare per i diritti di navigazione la reciprocità del trattamento nazionale che avrebbe procurato alla navigazione francese un notevole sgravio. Un bastimento francese di 100 tonnellate a Genova pagava per il permesso di stazza franchi 3,60, per il tonnellaggio franchi 120 (1 franco e 20 centesimi per tonnellata), per diritto di fanale franchi 6; totale 129 franchi e 60 centesimi. Un bastimento sardo ài 100 tonnellate in porto francese pagava franchi 500. La differenza di franchi 370 era enorme, e a detrimento della navigazione sarda,
1) LKVAs.sTvi.rn, Histoìre du commerce de la Frutice, Paris, 1911, voi. IT, p. 237., Utile sempre* NOBL, Wstoire du commerce exiérieur de In France depuis la revolution, Paris, Guillaurain, 1879.
2) A. COLIN* ha navigation commerciale au XIX siede, Paris, 1911.
. 3) Per la produzione piemontese confrontare: CARLO IGNAZIO GIULIO, Giudizio dalla regia camera di agriaoltura e. di commercio di Torino e notìzie sulla patria .industria, Torino, Stamperia Reale, 1844,