Rassegna storica del Risorgimento

ECONOMIA ; FRANCIA ; SARDEGNA (REGNO DI)
anno <1952>   pagina <151>
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TI trattato di commercio franco-piemontese (1810-1846) 151
con troppi dazi non si curano della ricerca e dell'adattamento dei metti di lavorazione occorrenti per produrre a buon mercato e perfezionare i loro prodotti, t)
Questa opinione era convalidata dalla recente esperienza inglese, e anche da una letteratura economica italiana di notevole valore:2) il Giovannetti sosteneva (1833) che i vincoli sono contrari alla legge eterna della società, scontentano il commercio, affievoliscono il sentimento dell'obbedienza, demoralizzano i paesi in­teri massime i limitrofi ; 3> il Castaldi affermava che le système dit protecteur est rèellement une pomme de discorde ietée au milieu des diverse* industries et des nations et qu'il ne peut subsister sans un appel à la force, sitns multiplier les vexa-tions fiscales, et les causes de démoralisation.*) Antonio Scialoja nei Principi di economia sociale (Napoli 1840) concludeva che il dazio si riduceva ad una diminu­zione del permutabile valore potenziale delle operazioni degli agenti produttivi che la società possiede.8)
Seguendo tale politica economica il governo piemontese, nel mentre continuava a stipulare convenzioni di navigazioni, con manifesto camerale del 12 dicembre 1840 pubblicava parecchie modifiche sulla tariffa doganale perciò che riguardava ai dazi sopra alcuni metalli comuni, sulla legna e sul carbone . E che nuove ridu­zioni fossero state proposte nel Consiglio di Stato non era cosa ignota nemmeno all'ambasciatore francese. Questi nel marzo 1842 con molta cura aveva informato il suo governo dei nuovi progetti: il ministro delle finanze, conte Gallina, e gli uomini illuminati del paese, dal novembre scorso egli scriveva , preparano un rifaci­mento della tariffa doganale concepita in senso liberale, vorrebbero cioè una legi­slazione commerciale più larga. Essi riconoscono che le industrie pia protette degli stati sardi sono precisamente quelle che progrediscono meno. Ad esempio l'indu­stria dei tessuti .di seta, che è protetta dall'enorme diritto doganale di 30 franchi al chilogrammo, è rimasta stazionaria. Ed aggiungeva: Ad ogni modo l'annunzio che sir Robert Peel ha fatto al Parlamento inglese di un rifacimento quasi com­pleto delle tariffe doganali, ha causato a Torino viva sensazione. Si crede che l'ap­plicazione di una tale misura produrrà dei cambiamenti importanti in tutta le rela­zioni commerciali deWEuropa.6)
Dopo circa sei mesi di discussioni le proposte governative erano accettate, ed il 24 settembre 1842 con decreto camerale erano pubblicate le riduzioni della tariffa doganale per le bevande, per le derrate coloniali, per i concimi, per telerie, bon-netterie e cotoncrie e filati, per i tessuti di lana, per la carta, per i metalli e per i prodotti chimici. II 6 ottobre il marchese di Dalmazia annunciava al ministro
') A. FOSSATI, Saggi, op. ci/., p. 146.
J G. PRAVO, Fatti e dottrine economiche, op. cit., pp, 256 e seg.
3) G. PRATO, Giacomo Giovannetti e il protezionismo agrario nel Piemonte di Carlo Alberto, in Atti della Accademia dèlie Scienze di Torino, voi. LIV, 1918-1919.
4) Ltiici CASTALDI, De la liberiti commerciale du crédit uvee projet d'une banque generale dà crédit et de l'industrie, Turiti. Imprimerle Mussano, 1840,
p. 85.
s) Ebbe notevole successo la traduzione in francese; SCTALOIA (de Naples), Les principes de Veconomie sociale exposé telon Vordre logique des idées. Ouvragc considerabiement augmenté et entièrement refondu par Vauteur, Paris, 1844.
e) A.E.R, Corr. Comm., Turin, voi. VII, 22 marzo 1842, p. 103.