Rassegna storica del Risorgimento
ECONOMIA ; FRANCIA ; SARDEGNA (REGNO DI)
anno
<
1952
>
pagina
<
155
>
Il trattato di commercio franco-piemontese (18404846) 155
di vedere trionfare il partito moderato. Egli si augurava che le trattative col Piemonte potessero avanzare, per mostrare che tra. i due paesi esistevano buoni e amichevoli rapporti: Cela sera d'un très bon effet pour nous en Franco, en Espagne et en Europe.*)
Il governo piemontese non era meno accorto di quello francése nel difendere i propri interessi, ed accettò le nuove basi delle trattative, ma pose, come condì* zione fondamentale, che la convezione fosse eslesa ai porti dell'Algeria con i quali il traffico sardo eira intenso; chiese poi che i diritti doganali francesi sulle paste e sulla frutta fossero abbassati di 1/5.2)
La Camera di commercio di Genova, infatti, aveva fatto sapere al governo di Torino che la franchigia del porto di Marsiglia procurava già alla naviga zione sarda la quasi letalità di quei vantaggi che l'assimilazione delle due bandiere avrebbe potuto permettere; la navigazione con la Francia era concentrata nel porto di Marsiglia che aveva assorbito nel 1840 1*80 del tonnellaggio sardo entrato nei porti francesi, e nel 1841 il 92 . Poiché l'eguaglianza dei diritti di navigazione sarebbe tornata a vantaggio -della Francia, era necessaria una compensazione, e questa non si poteva trovare che in Algeria unitamente alla riduzione sulla pasta e sulla frutta. 3)
La controproposta sarda, tirando in ausa la politica coloniale francese, rimise tutto in discussione, e pareri discordi si formarono in seno al gabinetto di Parigi. Il ministro del commercio respinse la proposta di estensione della convenzione all'Algeria per motivi giuridici, perchè la concessione fatta alla Sardegna in Algeria sarebbe stata da accordare anche all'Inghilterra e all'Olanda in virtù dei trattati del 1826 e del 1840. Ricordò, inoltre, che nel 1839 il movimento marittimo generale nei porti dell'Algeria era stato di 185.973 tonnellate e nel 1840 di 362.795- La parte spettatile alla bandiera francese era stata il primo anno di 73.355 tonnellate, e nel 1840 di 124.197 tonnellate: differenza 50.842. Da tali cifre appariva chiaro he, essendo raddopiato il movimento generale della navigazione dal 1839 al 1840, il coefficiente della marina francese non aveva raggiunto tale proporzione, laddove la bandiera sarda aveva triplicato le sue operazioni. Nel movimento generale la marina francese era passata dal 39 nel 1839 al 34 nel 1840, ossia nell'aumento progressivo del movimento marittimo del* l'Algeria la Francia seguiva un ritmo decrescente; invece la marina sarda, che nel 1839 partecipava con 11.397 tonnellate, aveva raggiunto nel 1840 35.654 tonnellate. *)
j ministro della guerra, sotto la cui giurisdizione era collocata l'Algeria, era di parere contrario: nell'interesse dello sviluppo rapido della colonia dell'Algeria riteneva opportuno, ancora per qualche tempo, di facilitare i rapporti commerciali con gli altri, stali- In una colonia, nascente la preoccupazione costante doveva essere, u suo parere, quella di mantenere i viveri e la mano d'opera ad un presso basso. E poiché i diritti doganali ani generi di prima necessità erano stati aboliti da qualche tempo per alimentare le truppe di occupazione e gli europei colà residenti, il ministro, che era il duca di Dalmazia, si dichiarava
JJ A. N- P.. Papier* Guizot, AB-XDC-1497 (5), 24 die. 1842.
à). A.E.P., Corr. Comm., Tnrin, voi. VII, 28 e 31 die. 1842, pp. 184-188.
3) A. E. PT Corr, Comm., Turiti, voi. VII, 6 marzo 1843, p. 216.
*> A. E. P, Corr. Comm* Tnrin, voi. V1L 24 gerii 1843, p. 199.