Rassegna storica del Risorgimento

ECONOMIA ; FRANCIA ; SARDEGNA (REGNO DI)
anno <1952>   pagina <157>
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Il trattato di commercio franco-piemontese (1840-1846) 157
industriale: Marsiglia aveva la fortuna di possedere alcune industrie, quali i saponifici, le raffinerie di zucchero e le fabbriche di paste granulate; paralizzare una di queste industrie, significava portare un volpo sensibile ad una città per il momento fiorente. *)
II progetto piemontese fu sottoposto anche al ministro delle finanze (Mr. La* piagne), il quale si mostrò favorevole alla stipulazione del trattato, soltanto chiese che le riduzioni fossero concesse ai prodotti sardi e non in generale a quelli importati, per non vedere, ad esempio, il riso sbarcare a Nizza, porto franco sardo, e successivamente essere diretto verso le coste della Francia.2)
Ottenuto anche il parere del ministro delle finanze, il Gtrìzot intervenne deci* samente affinchè la convenzione fosse firmata, non senza aver rinunciato, per placare l'opposizione del ministro del commercio, alla riduzione dei diritti sulla pasta. In sede di consiglio (8-13 aprile 1843) egli convenne che la superiorità relativa della marina mercantile -sarda era un. fatto disgraziatamente incontesta­bile a causa dei noli economici praticati dai bastimenti sardi. Tuttavia, poiché le navi francesi avevano il monopolio nclTintercorsa tra i due paesi grazie alla protezione delle soprattasse, queste non sarebbero state toccate* Era, invece, accor­dato il trattamento nazionale per i diritti di navigazione tanto diretta quanto indiretta, poiché sulle 59.000 tonnellate che rappresentavano la quantità di naviglio sardo entrato in Francia nel 1841, 6.800 tonnellate soltanto non erano entrate nel porto di Marsiglia. Egli consigliava di accettare la richièsta piemontese di man­tenere invariate in Algeria per tutto il periodo della convenzione le tosse di entrata nei porti della colonia, e di rispettare la franchigia esistente sui cereali, sul riso, sul bestiame, sui formaggi, legumi, frutti freschi, legna e carbone. Questa concessione era riservata ai bastimenti sordi provenienti dai porti piemon­tesi carichi di prodotti del suolo del Regno. Le riduzioni accordate dalla Francia sul riso, sui frutti freschi, sulla biacca, erano egualmente limitate ai prodotti del suolo sardo. 3) Il consiglio dei ministri accettò il controprogetto del Guizot che, redatto per articoli, fu inviato il 25 giugno all'ami)asciata di Torino,'') e final* mente firmato due mesi dopo il 28 agosto 1843.
Ecco gli articoli principali del trattato:
Art. 1. Z bastimenti Sardi arrivando nei porti del Regno di Francia e reci­procamente i bastimenti Francesi arrivando nei. porti del Regno di Sardegna, saranno trattati nei due Regni, sia al loro ingresso, sia durante il loro soggiorno, sia alla loro uscita, sul medesimo piede che i bastimenti nazionali
Art, 3. In tutto ciò che riflette il collocamento dei bastimentif.fi loro cari­carsi o scaricarsi nei porti, bacini, rade, dell'uno dei due Stati, non sarà accordato venm vantaggio ai bastimenti nazionali che non lo sia .egualmente a quelli dei-Poltro Statai-'essendo intenzione delle Alte Parti contraenti che anche sotto questo rapporto li bastimenti siano trattati sul piede d'una perfetta reciprocità*.
. i) -N.P, Papier Guizot, AB-XK-1501, 27 marzo 1843. Vedere P. MUSSON, Marseille et la colonisanon francaìsè; Encyclopedie des Bouches-dwRlione, To­me IX, p. 28.
2) A.N.P., Papiers Guizot, AB-XK-1501, 11 aprile 1843.
) A.N.P., Papiers Guizot, A B-XIX-1507, 8-13 aprile.
4) A. E. P. Coir. Comtn., Turin, voi. V1L 25 giugno, p. 245.