Rassegna storica del Risorgimento

ECONOMIA ; FRANCIA ; SARDEGNA (REGNO DI)
anno <1952>   pagina <163>
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// trattato di commercio franco-piemontese (1840-1846) 163
economicamente e politicamente, era il punto di frizione tra la Francia e l'Austria; era lo Statò cuscinetto che impediva all'influenza francese di estenderai in Italia, copie al commercio francese di irradiarsi più facilmente da Genova verso le province dell'Impero austriaco. L'attitudine filofrancese non Bolo di Napoli, ma anche della Sardegna avrebbe seriamente messo in pericolo il predominio austriaco in Italia, scn/.a dire che moralmente sarebbe stato il segno di una mutata situazione dell'equilibrio europeo. La corte di Torino, che era stata la più accanita sosteni­trice del ramo legittimo dei Borboni, che aveva sempre interdetto la circolazione dei giornali orleanisti, che si era apertamente opposta al governo e alle idee fran­cesi, staccandosi dall'Austria per avvicinarsi alla Francia, avrebbe significato che le corti assolutistiche, anche se non legate alla monarchia orleanista da vincoli dinastici, ritenevano ormai opportuno per la tranquillità interna e per l'ordine europeo appoggiarsi ad mi sistema moderato che rappresentasse ideologicamente la tersa forza.
Ih conclusione i rapporti di buon vicinato col Piemonte e la possibile uscita di questo Stato dalla zona di influenza economica austriaca fecero credere al Guizot che egli avrebbe potuto stabilire in Italia l'influenza francese. Il compito dell'Austria era stato senza dubbio antirivoluzionario, ma tale compito poteva ora svolgerlo la Francia. Il Guizot asseriva di non credere alla esistenza della netta opposizione tra monarchie assolutistiche e monarchie costituzionali, e di credere piuttosto alla possibilità di un'intesa. Anzi l'intesa avrebbe permesso di essere uniti contro l'idra rivoluzionaria, e avrebbe permesso di svuotare del valore ideale le manifestazioni rivoluzionarie compiute in nome della libertà.
Il compito antirivoluzionario che avrebbe assunto la Francia, sostenuta dalla Spagna e da Napoli, non era da limitare all'Italia, ma poteva essere esteso a tutta l'Europa. II dissidio, che sembrava essersi creato tra quadruplice alleanza liberale e Santa Alleanza, non avrebbe più avuto ragion di essere per la posizione moderata della Francia, la quale, posta a cavaliere geograficamente e politicamente tra Austria e Inghilterra, si prefiggeva appunto di mantenere l'equilibrio, ossia impedire alle rivoluzioni di trascinare nel loro vortice gli Stati europei, come alla reazione di imperversare ciecamente.
Soltanto in questo modo Si spiega la missione del Salvandy in Italia, il quale, oltre il compito di écarter tout nuage relativement à l'interprétation du traile du 26 aoùt , ebbe l'incarico di sviluppare i rapporti di amicìzia con lo Stato sabaudo come risulta da queste istruzioni del Guizot.
ARCHIVES DU MINISTERE DES AFFAIRES ETRANGERES CORRESPONDANCE POLITIQUE ? TOME 316* F 252-258
Mr le Cte de Salvandy
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N. 1
Instruciions Paris 30 Octobre 1843.
Monsieur le Campte, le pays où la confiance da Rai vousappello àie représenter, est, dans sa sphère de putisàncé de second ordre, un Etai important et respectable par sa positian gùographique, par san esprit rniliiaire et par l'organisaiion de ses forces, par le rana tju'U occupe en Italie, par 1 poids doni il a pese, doni il pèseraii ancore dans les guerre de eette contrae, et par finterei que deitx grandes