Rassegna storica del Risorgimento

1849-1859 ; COSENZA
anno <1952>   pagina <826>
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IL DECENNIO DI PREPARAZIONE IN PROVINCIA DI COSENZA
VH prosa più che notevole di quale fosse Io spirito pubblico e doli* pnrte n viltà dalle popolazioni della provincia di Cosenza durante il decennio di preparazione, è fornita dai numerati proecsti che vennero celebrati, per vari* imputano ni, centro donne rd uomini di quasi tatti 1 pae*i della provincia.
Quel tempo, carico dì trepidazioni, di moti e di unelhi compressa1, fu, invero, la conciamone del lavoro dì alcuni piriti alacri degli avvenimenti, che, dagl'inizi del te* colo, tenevano la provincia in timori ed in aspettativa.Nella memoria dì non pochi era ancora Q ricordo del periodo francete, che dì colpo aveva travolto in una ciagora comune coloro che ri erano risvegliati ad ideo nuove e coloro che ri tenevano ancorati al p*ato. mettendo in contrasto, per la prima volta dopo alcuni eccoli, intere pope* Iasioni. 1 nuòvi problemi' aperti allora, i sedimenti ài rancori e te brame dì rivincita alimentarono le manifestazioni polìtiche degli anni successivi che videro le tette te­rrete fortemente cosse, dalla montagna al mare, in conseguenza dell'esecuzione di Capohianco. E poi il moto del manco 1844, che per un giorno fece di' Cosenza hi capita­le della rl*c*! patriottica, e la fucilazione dei fratelli Bandiera, che quattro meri dopo ne forerò la capitale del dolore italiano, ed ancora l*csploioue. più marcatamente sociale, del 1848 furono i segni manifesti sul procedere deQo pirite pubblico, che ri trovo ad animare l'azione che nel decennio acederò ì tempi ed intensifico l'opera.
I motivi d'interessarsi dì politica erano aumentati, un nuovo commercio d'idee metteva io movimento uomini, che in altro condizioni non avrebbero derideràto che viver di quiete; ri allargava, cioè, il numero ;dclle perno ne che s'interestavano di cote pubbliche.
Da un capo all'altro, nei grotti centri e nei paesini aperduti ed isolati, talvolta tenza legami tra di loro, tu più pesto taluno in rapporti con quelli entro un certo raggio, ai può dire che la provincia era un-aolo covo dì malcontento. Soltanto una acoperta occasionale ò una denunzia per lo più anonima impediva che quel malcon­tento, che ri era ormai organizzato sfociasse nelle, estreme conseguenze* lasciando, comunque, incenera* l'impresa.
Perciò, correndo la rubrica dei processi politici conservati nella Sezione del­l'Archìvio di Stalo di Cosenza, ri ha il quadro dei tentimenti e delle attività che aniv invano hi provincia, da Càstrovilbri a Verbicarò, dà Feda"** a Lungro. da Marina di CireJla a Sant'Agata, da Paludi a S. Demetrio, da Diamante a Grimaldi, da Fra.-scioeto a S, Giovanni in Fiore, da Lago a Tonino Castello, da Scalca a Piataci. dn; Carole! a Villnpiana, da Acri a Civita, Parenti, Bonifati, Albidona e tanti e tanti olir pacai grotti e piccoli. Uomini e donne tono tottoposti a giudizio rotto imputazioni, che vanno dalle voci sediziose ed allarmanti per spargere il malcontento, prendendo p re le­nto dalle più vario ocearioni. tra le quali, talvolta valida fino ad aver conseguenze luttuose, e prima e dopo quel periodo - .quella d'un'epìdemia imputata a par-gìmento di veleno per ordino del Governo onde realizzare alcune Mie tenebrate ìuten zio ni, ui discorri sediziosi contro persone ed ittìtuzioni; dall'affissione di cartelli figurati per ceditore alla rivolta, al disarmo della gendarmeria; dalle pressioni sediziose prof­ferite in Chiesa, dall'Altare, alle ingiurie pronunziate contro la persona del Re; da scrii-"ti ed affini sediziosi, all'i nfrangimento di tatuo reali; dal po*es*o di corrispondenza ritenuta criminosa., alla detenzione di armi; danniti e manifestazioni per eccitare a