Rassegna storica del Risorgimento
1849-1859 ; STORIOGRAFIA
anno
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1952
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831
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aduftiiutvì In un .-ont'erioiie che I uoilri padri potevano caualdenra definitiva:: la versione < uftitlule > di 'ni tempo non d accontenta più, etia afa* è tramontala la *ltu**ton< stortr* si cr* Iettata. La vìa che il apriva più immediata, e. dieta* volo pur-, pia nKvokt era quella di ritornare atti cammino aie battuta ; rifarai *i varchi musivi della apposizione rinorgimcniale e posirisargimentale. Alla con eeaiene ufficiosa, che aveva dominato per latte In durata del regna, a che r-li-brava la udizione monarchica e costituzionale carne la .tinteti storicamente necessaria a definitiva, fra le due catrame tendente rivoluzionaria e reazionario, contrapporrò la concezione polo-mica, che denunciava le deficienze di nna soluzione considerata più appetente che reale, più forniate che aotlantlale? una soluzione che avara condotta al all'unità, ma ad una asili parchcaeia meccanica ed esteriore, est non rispondeva osa adeguata evoluzione interiore: un'Italia creala a nazione BOB per virtù di pepala, ma per intrigo di diplomasi*, prodotto di un fortunato espediente, non di osa faticata conquista. Alla praaaica realtà della vincitrice monarchia, contrapporre l'epopea della vinta rivoluzione, foggiando una città del talee nna Italia ideale che la monarchia aveva soffocato nel cotnproroeaao e nell'opportu-alarne. Al Risergimcnio quale era alato, contrapporre 11 Risorgimento quale avrebbe dovuto catare.
1 '.notivi, insomma, della sinistra riaotgimcntiatìea, da Mazzini a Cattaneo, a Ferrari: e qualche venatura di orianeaime, cai tool su tarativi, ma disinvolti e approssimativi sviluppi. Rìcsumarli, può avere certo uà significato, per rimettere in luce posizioni ed atteggiamenti che l'ufficiosità prevalente aveva tenuto nel* l'ombra. Ma non può valere roma un reale rinnovamento: l'espressione delle nuove esigenze non può prender figura di un ritorno all'antico. La nuova esperienza dei nostri porsi richiede una più complessa valutazione, una più severa a approfoBdJta coscienza critica. Ne ha dato l'esemplo TOmodeo, nel tabi saggi su Mazzini e Cavour, in cui l'ami lesi polemica veniva superata in nna superiora diatesi dialettica. Sion coti, non ancora coti, a mio vedere, sci dibattilo intorno a Carlo Alberto, che ai è risvegliato la occasione del centenario; dibattito che ai è motto ancora nei termini della accasa e della controaccusc di < tradimento > e di < faziosità a: e non ano certa i termini di un dibattito critica. Si tratta di battere in braccia gli antichi schemi, san di sostituirli con altri non meno con-venzionali, aia pura di appasta convenzionalità, conforme all'apposto clima politica aggi imperante. Si tratta di valutare in una superiore prospettiva la dialettica della apposte tendenze, che poteva apparirà nel passato assorbita nella sintesi costituzionale, ora, nel presente, dissolta. Si tratta di approfondire secondo la nuova esperienza l'interpretazione del gioco delle lene, e di cercarne la. giustificazione storica.
Ha sottolineato 11 problema più appariscente. Ma altri ti póngano, cui raspe* rienza contemporanea ha dato attualità. 1 rapporti, ad esempio, fra momento > ideologica del Risorgimento a a momento > nazionale: rapporti di cut il Ritar-cimento ha avuto ben definita coscienza e non soltanto in' Mazzini e in Cattaneo - smarrita poi nella storiografia posteriore. La storiografia posteriore à aiata portala a considerare il fattore palifica In fonatane del fattore nazionale. Si pensi alle tradialonall lamentele valla mancanza di unità degli Italiani, tacila latta per fin dipendenza, tulle divisioni dei partiti: quasiché fotte possibile prescindere, mentre al combatteva per l'Italia, dal considerare per quale Italia ai dovesse combattere, Tendenza che il ventennio fra la dna guerre ha portalo alta