Rassegna storica del Risorgimento
PELLICO SILVIO ; SPIELBERG
anno
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1952
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pagina
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861
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Libri v pcrunlu ; 861
Sulle acattlro -H Luto le testinioniam tono piattono <enira*tanU, ,N*H'Ar bivio di guerra. <!j Vienna ci trova la relazione dell'uMorlale austriaco che comandava lo troppo che dovevano attaccare. Il rapporto a sincere noUa tue Unto generali; ma attribuisce al Generale un nomerò di troppe e*agrrato: dal 2000 al 3000 soldati, coti 30 o 40 cavalieri. In verità, 1 garibaldini non oltrepò*' oavene 1 1300 ,*> un ronfiasi di caal erano di guardia ai battelli. Se e vero che il eomandanto austriaco lascio una compagnia Vara a una al pania, gli attaccanti non anneravano certamente 1 300. Como risulta dalla relazione, il co mando anatriamo era informato delle mette di Garibaldi* banche foaae Incerto olle me preeiao iatenalonL Sapeva ebe era aberrato Lolno, e probabilmente eoo 2000 uomini, vapori e barene. La marcia degli Austriaci verno Luino fu lenta e cauta, perchè il battaglione del maggiore MoIUnary era troppo debole nel ceso di orto con fonte d'invasione. Alle primo case è investito da fucilate aparato dal nemico celie ù trovava tra :(< campi appiattato aveva aperto il fuoco >; con un assalto alla baionetta 4Ì rende padrone delln prima posizione; attacca la seconda, ma il opro ; giungere di r in forzi che lo contraccano al centro e all'ala deatra e il cannoneggiamento dei battelli dal lago lo costringono alla ritirata. I garibaldini ebbero 4 morti e .17 feriti e gli Auatrìaei pure 4 morti, ma 14 ferili e 24 disperai.
Sullo scontro di Moraxzone torsero racconti pio o meno fantastici: ehi vide Garibaldi uscire a cavallo al galoppo dalla casa Maacctli. quasi investendo 11 generalo D'Aspre chi metto in bocca a Garibaldi all'atto dell'attacco parole eroiche* ch'egli non ha invero pronunciate: chi Io vede rompere l'accerchiamento nemico con un disperato aaaalto olla baionetta e passar oltre; chi lo vede sgattaiolare astutamente con ì suoi alla chetichella dal villaggio, non visto dagU Austriaci che continuano a sparare. La reiasione del generale Simbschen. l'ardito ufficiala che scagliò l'attacco che doveva portare allo scioglimento della legione garibaldina ci di sol famoso episodio notizie, discutibili in qualche punto, ma, nel complesso; abbastanza degne di esame. Il certo è che lo guardie garibaldine, che avevano il compilo di sorvegliare il terreno circostante furono sorprese, ma non è bene accertato te gli Austriaci furono avvertiti della presenza di Garibaldi nel villaggio da spie, di col essi si servivano largamente, dalle popolazioni di Gurene e di Bìazoazero, come e affermalo nel rapporto delle stesso Simbschen, il quale parla anche, erroneamente, dì 1500 garibaldini rinserrati a Moronone e con avamposti piantati davanti al paese >, mentre non superavano gli 800. Egli aveva con se poco più di 700 oomlnL Nella neutra tradizione si accenna sovente anche a Intere brigate ; ma probabilmente ai confonde l'inizio dello scontro con l'arrivo, a notte buia, del generale D'Aspre* giunto sul luogo con il reggimento Kaiser, con una batteria di cannoni ? reparti di cavalleria, quando già Moronone stava nel fuoco e garibaldini ai erano asserragliati e aparavano dalle case. Fa allora che, avendo egli, tentato inutilmente di far avanzare un battaglione di cacciatori, prima a sinistra c poi a deatra del paete, convinto che ae anche avesse cacciato il nemico non avrebbe potuto inseguirlo, fece retrocedere le oue truppe su posizioni meno pericolose, a Biisotzcro da nna parte e> a Gazzada e Axxate dall'altro, lasciando, pero, pattuglie in, ogni direzione per sorvegliare le strade, sicuro che Garibaldi non arebe sfuggito all'attacco che egli avrebbe ripreso all'alba. Ma aveva fatto male I suoi conti. U generale italiano, vista vana ogni possibilità di difesa, deciso di tentare ad ogni costo la ritiralo, passando attraverso le pattuglie nemiche. Nel buio della notte, verso le 23, riordinale le compagnie, medienti alla meglio i feriti. Caricati a cavallo i più deboli, la colonna Incomincio a defilare per una delle atradeUe non osservate dagli attaccanti e che già era sfata barricata, procedendo cautamente e nel massimo silenzio. L'oscurila faceva al che si rompessero ogni tanto le file, e, polche ai più erano ignoti I luoghi che si dovevano per*