Rassegna storica del Risorgimento

anno <1953>   pagina <4>
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ben altrimenti famoso, per polemiche d'allora e di poi, su un pia che sospetto messaggio di Lincoln sol diritti adriatici dell1 Italia. ')
Fu una vera e propria insurrezione, che, nelle elezioni seguite al Congresso, provocò l'estromissione del Casanova dalla direzione della Rassegna e la sua sostituzione (per pochissimo tempo in verità: per il solo 3 fascicolo del 1932) con una commissione direttrice composta di Luigi Bava, Francesco Salata e Gioacchino Volpe, questo direttore responsabile, restando la presidenza della Società affidata al maresciallo d'Italia Gaetano Giardino. Il successivo av­vento al Commissariato straordinario, prima, alla Presidenza, poi, di Cesare Maria de Vecchi di Val Cismon riunì nelle mani di quest'ultimo anche la direzione della rivista dal 4 fascicolo del 1932 al 3 del 1943. 2> È doveroso riconoscere che questo fu un decennio di intensa e proficua attività, contras­segnato dallo sforzo di studiosi eminenti di sottrarre, nei limiti del possibile, la storiografia del Risorgimento all'incompetenza ed alle tendenze agio­grafiche e di opportunità politica di molti dilettanti e di troppi pseudostorici. I temi di discussione generale assegnati ai Congressi della Società, dal 1935 trasformata nell'attuale Istituto, ne sono anche una prova. E se i lettori potessero esaminare il ricchissimo archivio della Rassegna si accorgerebbero facilmente che non fu sempre facile far capire ai soci e agli studiosi che la storia è una cosa e la politica un'altra. 3)
Gli eventi tragicamente dolorosi successi all'8 settembre soffocarono anche la modesta voce della nostra rivista, finché, chiamato dal ministro Guido De Ruggiero all'ufficio di Commissario straordinario Gaetano De Sanc-tis, l'ardore miracolosamente giovanile di quest'ultimo e la sua incrollabile fede nel trionfo della libertà e nell'avvenire della Patria risuscitarono dalle macerie l'Istituto e la Rassegna e all'uno e all'altra, ottimamente, secon­dando i membri del Comitato consultivo, impressero nuova vita e nuovo spirito.
Trentanove annate, 134 fascicoli, 36.306 pagine, 1406 articoli e 1339 recensioni: un nobile bilancio, in verità. E un nobile bilancio del cui attivo i soci dell'Istituto e gli studiosi debbono essere grati a quanti, dal 1914 al 1952, hanno diretto la rivista o vi hanno collaborato. Diversa la formazione culturale, diversi gli interessi, diverso l'orientamento politico, ma concordi tutti nell'amore per questa loro creatura, convinti tutti di operare retta­mente nell'interesse suo e della scienza. Per quell'amore e per quella convin­zione accomuniamo oggi nello stesso riconoscente omaggio i vicini e i lontani, i morti e i vivi.
') L'integrale messaggio di Abramo Lincoln a Macedonio Melloni, tradotto e diffusa da Giuseppe Maxalni, in Rassegno, a. XVI11 (1931), pj>. 460-467. Il Cnsanovn cercò di difondersi con molta a<*rimoniu. ma senza alcun valida argomento, dalle accuse che gli erano piovute da ogni parte, // proposito delia lettera di Abramo Lincoln a Macedonio Melloni, in Rassegna, a, XVIli (1931), pp. I-VIM. Ma questa maldestre pagine fuori testo con la riproduzione in facsi­mile d'un fantomatico autografo di Mazzini (p. v) non giovarono. Sulla questione ha fatto oggi il ponto un serio e documentato articolo di C. SCIIIFPIIKII, Lincoln cavallo di ritorno, in Il Ponte, a. Vili 0952), pp. 1579-1582.
2) Ved. [E. MOIIKLM-M. MEDINA], Indine generale delle prime venticinque annate della Rassegna storica del Risorgimento , Roma, Vittoriano, 1939.
S) Addio, mia bella addio ovvero: eansi In piccionaia, in Rassegna, a. XXVIII (1941), pp. 863-872.