Rassegna storica del Risorgimento

anno <1953>   pagina <11>
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Quarant'anni. 11
<s.Egr. Prof.,
vedo netta rivista annunciato il libro di Adolfo Omodeo sul Gioberti, che disgraziatamente ho avuta occasione di leggere.
Fu già oggetto di violento biasimo da parte di Goffredo Coppola sul Popolo d'Italia del 2 ottobre p. p.
Io vi esprimo il desiderio di vedere nel prossimo numero della rivista una severa recensione su questo libello che risuscita malamente le ire e i dissidi dei nostri avi.
10 non ho autorità di farlo, né avrei la serenità necessaria, tanta è Vindi­gnazione che esso ha suscitalo nell'animo mio.
VINCENZO GIOBERTI ebbe il torto principale di essere un prete ed inoltre di essere stato orfano negli anni giovanili e costretto ad imbottirsi il cranio di teologia per farsi strada nel mondo e pervenire al cielo della pura filosofia, di essere stato sempre esule, costretto a lavorare di giorno ingratamente e studiare di notte le cose predilette, di essere stato sempre malaticcio e in perpetua lotta col mondo fisico e morale. Ed è vero anche che nell'azione non fu sempre felice, mancando di tatto e di fascino personale, ma è vero anche che fu SOMMO come scrittore di cose italiane. *
11 Primato dette notoriamente un fortissimo apporto al Risorgimento e ancora vi si trovano i principi della nostra grandezza: il Rinnovamento poi stabili effettivamente le basi dell'Italia nuova.
Ora, scagliare, come fa VOmodeo, il fango a piene mani, contro questa intemerata figura di pensatore e di patriota, che fu indubbiamente il QUINTO fra gli artefici della Patria è tale una vergogna, in questo tempo storico, che non può essere passata sotto silenzio e senza una meritata lezione.
Non posso entrare in particolari, vi osservo soltanto che quando VOmodeo non si perita di affermare che la nostra grandezza italiana, illustrala genero-samente nel Primato, altro non era che una boria e un autoctonismo perico­loso e un bazar di ricordi e di vanti nazionali egli commette il delitto di vilipen­dio nazionale, previsto e punito dall'art. 291 del vigente Codice penale e dovrebbe pertanto essere denunciato alla R. Procura del ReImperatore. Perdonatemi lo sfogo e credetemi con tutta osservanza ecc. ecc.
L'accenno al tempo storico dava un tono particolare alla lettera e la rie­vocazione dell'articolo 291 chiariva sufficientemente l'animo del bene inten­zionato scrittore. Eppure la preoccupazione più grave fu rappresentata il 18 dicembre dalla .... traduzione in prosa dell'esclamazione e del gesto del preridente dell'Istituto e direttore della rivista.
Avv.... X. Y. Z
Non credo che il volume dell'Omodeo su Gioberti sarà recensito nella nostra rimsta. Quanto all'art. 291 del vigente codice penale, L'Eccellenza de Vecchi di Val Cismon non ritiene di essere ancora autorizzato a trasformarsi in organo dt polizia.
Con distinti saluti ecc. ecc.
Qualche anno fa, sulla Nuova Antologia, Giovanni Ferretti riconobbe alla Rassegna il merito di aver fatto il possibile per mantenersi al di sopra delle