Rassegna storica del Risorgimento

1859-1860 ; VENETO ; VILLAFRANCA
anno <1953>   pagina <23>
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U problema veneto dopo Villa/ranca (1859-60) 23
oppugnati da troppe parti, non riuscirono con tale espediente a rinfrancare la concordia e l'unanimità, tanto auspicata tra gli emigrati, perchè nelle decisioni milanesi erano ribaditi i motivi, che necessariamente istigavano il deprecato risorgere di scismi epartiti fatali e di scandalo dannosissimo . *)
11 distacco di coloro, che per una ragione o per l'altra non potevano in quel momento associarsi al voto di fusione del 1848, toglieva ogni efficacia al mandato e lo rendeva inoperante, *' così come l'inopportuna formulazione del mandaio milanese aveva svigorito il significato dell'indirizzo torinese.
Questo non fu presentato; quello non ebbe immediato seguito. I rifiuti motivati di Avesani e di Pincherle, le esitazioni di Dolfin-Boldù, che neppur dopo le spiegazioni del Cavalletto e la rinnovata fiducia del gruppo milanese di emigrazione desistette dai temporeggiamenti, l'aspettativa passiva del Giustiniani, imposero una proroga all'attuazione della missione diplomatica prevista dal mandato del 20 agosto. s)
La risposta negativa, che sospendeva l'esecuzione, non implicava che i maggiori responsabili dell'emigrazione abbandonassero ogni altra iniziativa. Avesani e Pincherle si proponevano di svolgere a Parigi e a Londra una azione personale, individuale, privata, senza alcun carattere di ufficiosità, diretta a creare le premesse politiche in difesa dei diritti veneti. 4) Intanto il gruppo di emigrati, che avevano sottoscritto l'indirizzo a Cavour del 14 luglio, dopo il fallimento dell'iniziativa diplomatica suggerita dal governo sardo, quasi a rimedio dell'insuccesso di questa, cambiava destinazione al primitivo indirizzo e lo presentava agli ambasciatori d'Inghilterra, di Prussia e di Russia, residenti a Torino, perchè fosse inoltrato ai rispettivi governi, accompagnan­dolo con note integrative, che meglio precisavano, dopo la stipulazione di Villafranca, il punto di vista degli emigrati veneti al lume delle risultanze emerse dall'ultima sistemazione. 5)
!) SOUTBO, op. cit., p. 838 seg.
Z) Lo ammise esplicitamente l'Avesani (efr. Appendice, n. 1) tra i motivi, che lo induce-Vano a rifiatare il mandato conferitogli.
3) SOUTBO, op. ci/., p. 838 seg.
*) Vedi le citate lettere in Appendice, n. ], 2.
*) Fu stampato in un piccolo opuscolctto in 16 per i tipi Arnaldi di Torino, nello stesso anno, col titolo: Indirizzo presentalo da una Deputazione di Veneti agli ambasciatori d'Ingliil-terra, di Russia e di Prussia, residenti in Torino, senza il testo dell'indirizzo cavouriano del 14 luglio, coi si fa riferimento. Gran numero di persone appena n'ebbero sentore (dei patti di Villafrtinca), con raro ardimento distesero e di là mandarono un vigoroso richiamo in­caricando noi di presentarlo al governo sardo o ai ministri delle potenze estere. Noi ve lo presentiamo e ci permettiamo aggiungere alcune nostre parole. In realtà il vigoroso richia­mo v.r come abbiamo visto, era stato uomp risto a Torino e sottoscritto dai medesimi, che com­pilarono e firmarono, so" Ivo-il Bettolio, la illustrazione, che accompagnava il testo della protesta, redatto in francese, perchè presentato non più al governo sardo, mn ai rappresentanti della diplomazia, intcrnazioniile "I pari di quello dol 17 agosto. II Borbiera (op. eh-, p. 473), per ine­satta nozione dei documenti, asserisce che tale indirizzo fu tradotto dal francese in italiano per esser diffuso clandestinamente a Venezia, intessendo un piccolo romanzo di.... propaganda pa­triottica. Il fatto non sussistei e l'ordine dei documenti e questo: 1 indirizzo a Cavour (14 luglio) in italiano; 2 traduzione francese dol predetto; 3" presentaziono (in italiano) di questo alla diplomazia torinese. Tale documento fu presentato probabilmente nella prima metà dì settembre, se si tien conto ohe il 15 di quel mese nella Deputazione veneta al Cavalletto e al Da Stefani erano sostituiti rispettivamente il Meneghini e il Mursia j (Indirizzo ai legati di Par­ma e Piacenza 15 settembre Li BABBIBBA, op, cit,, p. 481 seg.). Anche il. SOMVHO (op. '4ìti p. 839) eade nell'errore del Barbiorn nell'identificazione dei predetti indirizzi.