Rassegna storica del Risorgimento

1859-1860 ; VENETO ; VILLAFRANCA
anno <1953>   pagina <36>
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Roberto Cessi
e la divulgazione del Leti noto opuscolo Le pape et le Congrh. ') ispirate e volute dallo stesso imperatore, prima dell'eflettiva riunione del congresso e senza alcuna preventiva preparazione diplomatica, sembravano fatte a bella posta proprio per ottenere il risultato opposto a quello apparentemente insinuato. 0 il congresso non sarebbe stato celebrato, o sarebbe fallito nei fini principali ribadendo le catene della servitù austriaca.
11 Paleocapa non credeva alla sincerità del governo napoleonico, non nei confronti del regno sardo, non in quelli della Toscana e dell'Italia centrale, non in quelli dello Stato pontificio.
Nell'alio del governo francese di aiutare le aspirazioni piemontesi e nel favorire l'ingrandimento territoriale del regno sardo, secondo il Paleocapa, era implicita la riserva di mantenere questo sotto controllo militare e politico della Francia. Quanto alla Toscana, l'equivoco comportamento degli emissari francesi, che dicevano e disdicevano, facendo credere di appoggiare la restaurazione dei vecchi sovrani e nello stesso tempo avversandola, col solo scopo di mantener desta una agitazione antiaustriaca senza perciò acconsentire all'unione col Piemonte, all'estensione del regno dell'Alta Italia nell'Italia centrale, e tanto meno poi all'unificazione di tutta l'Italia, gli pareva assai sospetto.
La diplomazia francese, imbevuta degli antichi pregiudizi , poteva convenire alla formazione di un regno italico dalle Alpi al Po e al mar Ligure, secondo il programma del noto opuscolo Napoléon et VItalie, ed esclusa pregiudizialmente l'unificazione della penisola, non all'aggregazione della Italia centrale e neppure a quella della Venezia. Ogni ulteriore tentativo di allargamento territoriale del regno sardo non faceva che compromettere sempre più. e l'esaudimento delle aspirazioni italiane in genere, e in partico­lare di quelle venete. 2)
Se poi si consideravano i propositi francesi in confronto dello Stato pon­tificio, quali erano stati ostentamente resi manifesti dal libello napoleonico sul congresso, 3) era chiaro che si desiderava da parte della Francia non perdere il controllo sulla situazione italiana e sullo Stato pontificio, non per
opposte, ma di poco valore. Un Congrès: egli diceva, pourquoi? Une prise en consiJcraiion: de quoi? Une délibératìon: sur qttoi? In verità, asseriva, nella crudezza della proposizione si ha un disprezzo per ogni buon senso: ed egli reclamava la sua tradizionale dottrina del rispetto per i trattati e incitava l'Austria a tener fermo non seulement sur le principe, mais sur son application à tout solution ndmissiblc , nel sno interesse e in quello dell'intero corpo sociale.
1) Anche questa fu fatica del visconte de la Guéronnière (Paris, E. DentuFirmin Didot, 1859).
*) Cfr. le cit. lettere del Paleocapa dei dicembre, Appendice n. 3, 4.
*) // libello, pubblicato il 22 dicembre, era dettato con molta prudenza e con attenta circospczione, destreggiandosi fra opposti interessi sotto lo stimolo della preoccupazione di conciliare l'esigenza politica odn quella religiosa. Il potere temporale era necessario ai fini di Ubero esercizio della podestà civile e di quella spirituale. Ma quali erano i limiti, entro i quali ciascuna doveva esser contenuta in modo di non offenderò i gelosi e imprescrittibili diritti di questa e non sacrificare le convenienze di quella? Problema estremamente delicato, perche l'impiego dei sistemi paternalistici era valido per il governo spiri i naie, non per quello temporale, ohe male poteva esser risolto movendo dn un profilo territoriale. Se questo costituiva l'ostacolo pi grave, perchè proponeva interferenze pericolose, una possibilità di soluzione poteva ri­scontrarsi nel l'isti tu ire lo stato di Roma (chi a) con starato speciale, nel distacco delle prò-vincie italiane dalla S. Sede a cominciare dalle Romagne. Ma sa questo punto il pensiero francese era assai incerto. Era augurabile per l'equilibrio generale che le Montagne fossero governate dalla S. Sede) come e da chi sarebbe ripristinato il potere pontificio su quelle terre? dalla I'rau-