Rassegna storica del Risorgimento

MAZZINI GIUSEPPE
anno <1953>   pagina <54>
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Lajos Pàsztor
Relazione del 23 marzo 1844 dell'Accorsi:
A Marsiglia vi sono diversi ufficiali italiani venuti di Spagna* quelli spettano a Fabrizi, ed hanno istruzioni da lui; vi dico ciò perchè alcuni di questi han scrit­to aMfazzini] per aver denaro, e M[azzini] ha detto che Fabrizi deve mandargliene poiché è con Fabrizi ch'essi han trattato, e da Fabrizi debbono dipendere per de­naro e per istruzioni. Il denaro raccol­to a senso di M[azzini] deve servire 1 per esserne l) distribuito a quei di Chatou-roux i quali sarebbero di somma importan­za laggiù, segnatamente Muratori. 2 per mettere a disposatone di altri di Spagna che potrebbero giungere; 3 per inviare di Spagna in Svizzera un de3 nostri che io conosco e nel quale ho som­ma confidenza, il quale mantenendo rela­zioni ancora co1 suoi commilitoni nell'eser­cito Piemontese riapplicherebbe appoggiato da me un lavoro in Savoja e che inoltre mi servirebbe occorrendo per preporlo ad un'altra impresa che medito, e che ese­guirò. Ecco cosa scrìveva InTazzini] in un ultima. Farini non scrive, si teme o incarcerato, o sorprese le lettere. Vi scrissi di Ricciotti, e della Cecilia. Non credo di Zfambeccari] a Marsiglia ma potrebb'essere, qui non se ne sa nuo­va. - Sappiate che quel Zaccheroni è scoperto d'intesa col governo Francese, almeno più che sospetti pesano su lui. Scifoni è certamente al fatto di tali cose, fino a qual punto poi agisca non so.
Non so perchè non mi parlate di Farini, è impossibile che non ne abbiate nuova. Si sta sempre in grande aspetta­tiva. ...
Lettera del 16 marzo 1844 di Mazzini a G. Lamberti:
... Vi sono bisogni urgenti e Bono, e 'me ho detto: il x> mettere un pò* di danaro a disposizione di quei di Chàt[eau-roux, i quali se mai fosse crednto pos­sibile il loro entrare, unico punto sul quale ho dubbi sarebbero d'una vitale importan­za laggiù, Muratpri] segnatamente. - 2" i7 metterne a disposizione dei nostri di Spagna. 3 l'invio dalla Spagna in Isvizzera d'un dei nostri, che sarebbe Pro-cida, il quale mantenendo ancora relazione coi suoi commilitoni nell'esercito Piemon­tese, riappiccherebbe appoggiato da me un lavoro in Sav[oid, e che inoltre mi servi­rebbe, occorrendo, per preparare unita­mente a Ciani quell'altra impresa. -...
(Scritti di Mazzini, voi. XXVI, p. 109.)
Anche se sì legge solamente la relazione delFÀccursi, è evidente che sol­tanto la prima parte si riferisce alle comunicazioni di Mazzini, mentre il bre­ve testo attribuitogli non è di lui, bensì delFÀccursi. Ma, anche se vi fosse stato qualche dubbio, esso doveva scomparire dopo il confronto. Gli editori dell'Appendice furono ingannati dal semplice fatto che FAccursi il quale molto di rado distribuiva la sua relazione in capoversi, e non lo fece nemmeno questa volta non prima, ma dopo il testo contenente l'opinione di Maz­zini, aveva notato: Ecco cosa scrìveva Mazzini in un'ultima. D'altronde l'Accorsi anche precedentemente aveva scritto una simile frase sul Farini:
1) Il corsivo e nostro.