Rassegna storica del Risorgimento

MAZZINI GIUSEPPE
anno <1953>   pagina <64>
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64 Lajos Pàsztor
che1' io non poteva2) agire direttamente, essi dovevano pur sapere che io ho in­fluenza in diversi luoghi degli Stati Pontificj e della Toscana, e che avrei potuto paralizzare gli ordini di non muovere3) dati da pressoché tutti i capi se il moto di Napoli non accadeva* Dovevano qui4) sapere che la mia presenza o un mio proclama avrebbe suscitato al moto una moltitudine di giovani che nel nostro silenzio e con ordini altrui contrarj al moto si slavano incerti e non mossero. Dovevano sapere che io ammaestrato da lunga tristissima esperienza quanto a Napoli Capitale avrei detto a tutti: Non ponete il suo moto per condizione sine qua non. Nessun moto può riuscire in Napoli 5) per cospirazione perchè ogni segreto di cospirazione passa per mani impure. Ma non vollero aver che fare con me, e le ragioni stanno purtroppo in quella che ha rovinato e rovinerà tutti i moti: terrore di troppa energia, speranza segreta di conciliarsi favore o clemenza b) dall'uno o dall'altro de1 governi esteri col sopprimere ogni bandiera pericolosa; quasi'''' che la bandiera dell''unità italiana non fosse la sola veramente perico­losa, la sola che basti al mal'animo di tutti i governi stranieri. Pochi non inten­dono sinora che noi non abbiamo se non una via da tenere all'interno: chiamare le masse con una insurrezione democratica} se non una via con l'estero: dar tali caratteri all'insurrezione che spronino e formentino 8) i popoli stranieri. Il mio nome è pericoloso, dicono, presso i governi esteri, dunque bisognerà mettermi fuori. Sono io dunque che ho rotta o impedita*) l'unione? Sono i capi delle città di Romagna, i capi simili a Lovatelli che cercati da chi poteva giovandosi di noi, che senza loro occorrendo entrarono a malincuore nel movimento, e posero le con­dizione 10) della insurrezione di Napoli, mentre non entrava nel primo concetto. Duolmi che R[ibotti] eccellente entrasse in questa combinazione ma duolmi anche più che gli uomini che desiderano il moto non abbiano sentito che l'adempimento della promessa di quella città non annientava gli elementi sparsi nel Regno e che il miglior modo di metterli in moto era di agire dove si poteva.
E questo io lo dico perchè quando un moto è si presso, anzi può dirsi ini­ziato bisogna cercar distrame il miglior partito possibile. Quanto a me indivi­dualmente, sapete che io desiderava un ritardo.
Ora, se sto alle relazioni e all'apparenza, tutto è finito. Ma11) credo che gioverebbe ricominciare quando non sia certo o il moto di Sicilia o quello delle due provincie contemplate nel primo piano del regno di Napoli. Il perchè non abbiano tentato in Sicilia è un mistero per me. Astraendo dall'azione mia che non vollero, gli uomini di Nic[olà Fab[rizi] vi avevano elementi sufficienti. Se nondimeno il moto si ritentasse or subito negli Stati del Papa, io agirò per ajutarlo come lo può, perchè non12) bisogna né illudere, né illudersi, un uomo
i) ch'io
2) potevo
3) moverò ) poi
5) mancano: in Napoli
4) mancano: 0 clemenza
7) nimicano da (funsi fino a pericolosa
8) fomentino
9) rotto o impedito 1) le condizioni M) Non
12} omesso: non