Rassegna storica del Risorgimento

DUE SICILIE (REGNO DELLE) ; VERDI GIUSEPPE ; CENSURA
anno <1953>   pagina <71>
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La censura borbonica, ecc. 71
verdi avea musicato e che per ragioni incontrastabilmente giuste non poteasi rappresentare .
Documento clic, viceversa, riconosce rappresentabile il Simon Bocca-negra, da lui [il Verdi] acconciamente in talune parti rifatto.
Il secondo poi dei menzionati fascicoli, contiene 22 documenti in 42 pagine, dal 28 maggio 1859 (quando era già morto a Caserta Ferdinando II e gli era successo il figlio Francesco II, più conservatore e più sperante nel successo della reazione di suo padre, *) al 26 novembre dello stesso anno.
Invano in questo fascicolo, nell'ottavo documento, in data 19 agosto 1859, Luigi Alberti difende La vendetta in domino , già rappresentata in Roma all'Apollo, con il permesso della censura pontificia, come Verdi voleva, alle porte di Napoli .
L'opera fu esclusa dal prospetto di appalto del 1858-59, inserito nel detto fascicolo (ottavo documento) ed infine il 24 novembre 1859 fu pronunziato un rinnovato responso negativo, basato sulla censura del Soprintendente ai teatri, che. rivolgendosi al Ministro della Pubblica istruzione e pur affermando La vendetta in domino una delle opere di grido , la dichiarava non rappresentabile per divieto della censura e non modificabile per espressa negativa dell'autore. Il quale autore, le cui ragioni e le cui doglianze emer­gono da ben 22 lettere autografe, appartenenti alla Biblioteca Lucchesi Palli, era, evidentemente, trattato a Napoli con la massima deferenza e col massimo rispetto dalle stesse autorità che si pronunziavano contro la sua opera. Come emerge dal suaccennato documento di conferma di divieto, in cui il soprin­tendente ai teatri, dopo di aver parlato di espressa negativa del Maestro, soggiunge, quasi a conclusione, generalizzando: Il mutare titolo alle opere già note è fuori dubbio una tal quale sconcezza, ma l'È. V. [il Ministro della P. Istruzione] ben ricorderà essere questa stata la sorte di un gran numero di opere altrove rappresentate, siccome la Batilde di Turenna [I Vespri Siciliani].
EMILIA NOBILE
!) Francesco H aveva perfino spinte le Bue speranze, come e unto, foro'anche per ispirazione della moglie bavarese, la regina Maria Sofia, oltre alia conservazione del suo regno* ad un proprio intervento militare, vittorioso nelle Marche, in favore del Papa, ed ] trionfo, in luu'Itulia, del legittimismo.