Rassegna storica del Risorgimento

STATI UNITI D'AMERICA ; GARIBALDI GIUSEPPE
anno <1953>   pagina <78>
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78 Libri e periodici
mai la storia del Friuli dalle vicende delle altre parti d'Italia e di Europa. L'autore riesce veramente (mi si consenta l'espressione anche troppo abusata nel nostro tem­po) a calare la storia locale nella più. lata storia nazionale ed europea, pur senza, naturalmente, perdere di vista quello che è l'oggetto precipuo del suo studio, la storia della sua terra, del sito Friuli.
Per quanto il lavoro abbracci la storia della regione dall'antichità all'età con­temporanea, ess > tratta più estesamente del Medioevo. E ciò si spiega per due ragioni, sia per il particolare interesse che il Leicht, come storico del diritto, porta ai problemi dell'età di mezzo, sia per le maggiori particolarità che la storia di questo paese offre nei secoli della dominazione barbarica, dell'età feudale e del reggimento dei patriarchi. Ma questo non significa che la storia del Friuli nell'età moderna venga a torto trascarata: la dominazione veneta con i problemi storici che ha recato, la poli­tica dell'Impero asburgico, le condizioni economiche di quelle popolazioni sono magistralmente delineate dal Leicht, che, per altro, dedica una accurata parte del suo studio (il cap. XV) alla storia del Friuli durante il nostro Risorgimento. Ed è questa parte di grande interesse per i lettori, giacché quella regione italiana, forse più di ogni altra, nel periodo che va dal 1796 alla prima guerra mondiale, soprattutto in virtù della sua posizione geografica, ha enormemente risentito delle vicende storico-politiche che hanno travagliato il nostro paese. Zona di confine, ha più volte cambiato padrone, pur sempre mantenendo intatto il proprio amor di patria: regione strategi­camente di grande importanza, è stata teatro di numerose gesta di varie armate; abitata da una popolazione profondamente italiana, ha preso parte viva alle vicende della nostra secolare lotta per l'indipendenza. Tutti questi fatti, non staccati in singoli episodi, ma fusi in una larga veduta d'insieme, sono efficacemente esposti.
Nell'ultimo capitolo, concernente le vicende dell'ultimo trentennio caratte­rizzato dalle due guerre mondiali e dal fascismo, l'autore riesce, nonostante la dif­ficoltà del tema, a mantenersi obiettivo e a dare, con notevole imparzialità, un quadro preciso della vita, invero avventurosa, del Friuli, in questa età tanto densa di acca­dimenti
La profonda conoscenza ed il sicuro giudizio delle vicende storiche, confortati da una eccellente bibliografia, e l'eleganza e la vivacità del dettato fanno di questa nuova edizione di un'opera giustamente apprezzata fin dal suo primo apparire, un utile strumento di studio ed una piacevole lettura. CABLO GHISALBEBTI
V. E. GIONTELLA, La giacobina Repubblica Romana (17981799). Aspetti e momenti; Roma, a cura della Società Romana di Storia Patria, 1950, pp. 213. S. pi
Nelle Considérations sur la Revolution Francai se della Staél, che l'À. di questo sag­gio cita molto a proposito, vi è un significativo spunto polemico contro i gouvernements à ressorts, solo nominalmente indipendenti, che nascevano e perivano rapidamente negli anni contrastati della conquista rivoluzionaria dell'Europa: questo giudizio della StaSI può esser messo in epigrafe a tutta una serie di interpretazioni del perìodo giaco­bino* nate nell'atmosfera del liberalismo" romantico, in polemica contro la libertà donata e contro gli astratti meccanismi costituzionali. Già diversi studiosi hanno avvertito l'esigenza di porre un limite a certe diffidenze liberali, e di studiare alcuni aspetti assai significativi del cosiddetto regime giacobino in Italia, non per giungere ad una estrinseca rivalutazione, determinata da simpatie e da stati d'animo più o meno contingenti, ma per approfondire dei problemi storici che si propongono, in Ita­lia* almeno in forma nuova, fra circostanze locali peculiari, pur so riflettono la sostanziale putritila dell'organismo politico Italiano nelle angustie di quegli anni, .e il carattere spesso negativo delle reazioni che Sn esso ai detenni.iano di fronte al gran moto europeo. Per la Repubblica Romana del 1798, in specie, molto restava ancora da indagare, pur dopo il sedo studio del Dufourcq, e i contributi di altri. Vi si è accinto