Rassegna storica del Risorgimento
STATI UNITI D'AMERICA ; GARIBALDI GIUSEPPE
anno
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1953
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pagina
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90
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90 Libri e periodici
dalle fondamenta e sarà difficile farsene un'idea. Non centinaia, ma migliaia di barricate chiudono le strade ... E aggiunge che la lotta continua con furore ostinato. Tutto il paese è in armi; ma anche le popolazioni d Ile campagne sono insorte. Il Maresciallo vuole illudere se stesso e il suo Governo dichiarandosi vincitore su tutti i punti, ma è costretto a riconoscere che gli è impossibile, per fame, mantenersi a M'fyn e il 22 marzo scriverà che l'unica risoluzione che a malincuore gli si impone e la più. terribile della sua vita è di cedere e di fuggire. Di tutte le prove portate dal buon l'ollini per dimostrare che i milanesi senza generali furono degli ottimi guerrieri questa, ch'egli non cita, pare a me la prò. persuasiva.
Acuto e ben impostato, anche se non giunge a risultanze di rilievo, è Io scritto di Luisa Gasparini. Valendosi di testimonianze di diplomatici, di proclami, di articoli contemporanei ai fatti comparsi su riviste straniere e di studi recenti, l'A. vuol dimostrare che una questione italiana si era di già delineata agli albori del Risorgimento, intesa come problema di rapporti europei; comunque, che essa preesisteva alla grave crisi politica che culminò nel '59. Gli avvenimenti bellici modificarono profondamente i termini del problema: l'Inghilterra, ad esempio, fautrice prima di una politica conservatrice, assume un atteggiamento nettamente favorevole alla soluzione unitaria del problema italiano perchè favorevole ai suoi interessi, mentre dal giugno del '59 la corrente francese antiitaliana, extraparlamentare, non solo parlamentare, andrà sempre più accentuandosi: tant'è che il maggior numero dei libelli antiunitari che si riversarono in Italia furono francesi.
Dei documenti inediti riportati nel volume ricordiamo le quattro lettere di Mazzini tratte da G. A. Carbone dalla Sala dei Tesori nella Houghton Library dell'Università di Harvard: interessanti particolarmente la 3a, del novembre del '59, perchè testimonia con le parole stesse dell'Apostolo la quasi esaurita azione mazziniana in Italia dopo il successo dei moderati; e la 4R del '69, perchè conferma l'indomabile fede del Maestro: alla vigilia dell'unificazione monarchica egli sperava ancora in una crisi che avrebbe portato alla vittoria l'idea repubblicana. MARINO CIRAVJBGNÀ
PASQUALE RITUCCI, L'Eroe del sacrificio (Mazzini); Torino, Il Pensiero Mazziniano , 1951, in 8, pp. 91. L. 30.
Pubblicata a puntate su Il Pensiero Mazziniano di Torino, esce ora in agile volumetto, presentata degnamente da Luigi Salvatorelli, questa rievocazione schietta e appassionata di Mazzini triumviro della repubblica romana.
Scritta da un maestro elementare nutrito di salda cultura, ma animato soprattutto da fede incrollabile negli alti valori dello spirito, è diretta particolarmente ai giovani ignari per lo più di storia patria onde essi acquistino una sicura conoscenza di uno dei più drammatici e significativi episodi del nostro Risorgimento e delle parte che nella difesa di Roma ebbe il Mazzini, l'animatore instancabile, l'Apostolo che tutti trascinò con il fascino che emanava dalla sua grandezza morale e dal suo zelo infiammato per il trionfo della libertà e della giustizia.
Eroe del sacrificio è il titolo del volumetto, e a ragione, perchè il Mazzini, giunto a Roma con un programma grandioso ben definito, di fronte alla dura realtà, per puro senso del dovere, seppe umilmente adattare i suoi vasti ideali di rinnovamento alle necessità dell'ora: dolorosa rinuncia por amor dell'Italia, che va associata ad altre mille compiute durante la sua vita, la quale invero fu tutto un poema di delusioni, di amarezze, di ferite profonde, sofferte con costanza impareggiabile, senza lamenti, nel silenzio del cuore.
il racconto del Ritacci, che ha intendimenti essenzialmente educativi (vano è pertanto richiedervi novità di dati o di apprezzamenti), non tocca che i punti più salienti della leggendaria impresa; ma, poiché, pur non dipartendosi dalla verità, procede incalzante acceso incisivo, assunte, a tratti, il tono e la suggestione di un'epopea. Non mancherà di esaltare e di commuovere.