Rassegna storica del Risorgimento
BERGAMO ; 1848
anno
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1953
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*traordinaria clw raccogliendo pubblico numeroso, rende*** facili gli ind-deisti, coma quello avvenuto iu Brano di Valle Camoniea, allora Lmftorio bergamasco, il 17 febbraio* durante la rappresentazione dell'opera a Chiara di Ko*cuberg. In quieta occasione l'artista dovano tre volta replicare il peno nel quale aveva sostituito alla parole:
ss tu parli, fu iri morto queste altre:
so tu fumi* tu oi morto (2 - Ganeell. Prcsid. Cart. 1670).
Tutto il mete di febbraio fu dunque caratterizzato da incidenti d'ogmi genere: colpi d'arma da fuoco contro soldati baiati; scontri tra gendarmi giovani portanti cappelli alla calabrese; aggressioni di studenti; infittirai di corrispondenza tra gli esponenti del movimento; oonvejrni segreti; raccolta di anni; appartatoti! di scritto inneggianti a Pio IX e: all'Italia:
Ad indicare il peggioramento della situazione sta il fatto, più volta veri* beatosi, del diretto intervento dell'autorità militare nella risoluzione di quo stieni spettanti invece, per legge* all'autorità politica. Cosi ad esempio, come da rapportò del Delegato Provinciale: risulta ebe il 18 febbraio la guarnigione provvedeva senza alcuna, previa intelligenza coll'autorita politica, a pcrqiosmoni domiciliari in alcune case, al tiro di fucilate alla spicciolata nelle finestre di talune delle medesime ed agli arresti di un giovane studente (12).
Seguirono alcuni giorni di calma, corrispondenti al periodo di-atte-ù dHlu accettazione delle richieste dalla Congregazione Centrale avanzate alla Corte di Vienna. Calma apparente, perchè foriera di tempesta; il 23 scoppiava in Francia la rivoluzione e le gravi ed inaspettate notizie di Parigi (12) fecero tutti ansiosi di nuovi eventi.
Seguivano le insurrezioni di Vienna (13 marzo) e di Milano (18-22 marzo).
5. Le forze stanzianti a Bergamo al momento dell'insurrezione assommavano a circa 1.600 uomini, divisi in 15 compagnie, alcune delle quali di tirwniiunitti croati, a noi concessi dal paterno amore del nostro sovrano* (7): in tutto, quindi, un reggimento di due battaglioni: il primo italiano al comando del tcn. col. Beantzel, il 2 del confine sloveno al comando del mngg. Hussc-nitz. Il reggimento faceva parte della divisione e Scbwarattmbcrg, il cui comando era di stanza a Brescia.
Le compagnie erano cord distribuite:
Caserma S. Agostino ";-. 2 compagnie di Sloveni
Caserma della Fara : N. .1 comp. del battaglione Sigismondo
Caserma di S. Ilaria r'N* X compagnia di croati
Caserma di S. Giovanni : N. 4 compagnie di italiani Accasermate al Lazzaretto : N. 4 compagnie
Altre tre compagnie erano tenute a rinforzo; qualche altra forza era distri* beuta alle porte della città è specie alla Polveriera. Venuti i tempi difficili si provvide ad affiancare alle compagnie di elementi italiani un corpo croato* perchè ai dubitava della loro fedeltà.
Il comandante della guarnigione era il giovane ventiduenne arciduca Sigismondo, figlio del vieerfe Ranieri e della principessa Maria Elisabetta Savoia Carignano.