Rassegna storica del Risorgimento
BERGAMO ; 1848
anno
<
1953
>
pagina
<
481
>
L H1848 a Bergamo 481
La conformazione della citte le a* valide fortificazioni di origina v-u*tu, duvevaue rendere facile una difesa nette oontro attacchi interni* qualora le sono fortificata murate poste a divari altitudine, fonerò tute ben fornito di artiglieria. Dal Collo di S. Vigilio si sarebbe potuto tenero otto II tiro l'alta futa e questa, con batterio appostato specialmente culi* mura della caserma di S. Agostino e solla Rocca, a tua volta avrebbe potuto tener tetta ad un qualsia*! movimento insurrezionale* Ma lo artiglierie erano scarse, perchè assommavano ad una sola batteria appostata alla Rocca o servita da una bri*, gata di soldati*
La dispoùùooo delle truppe inoltre, rendeva impossibile una rapida concentrasi ODO di osse e conseguentemente ogni azione di forza: quella, ad esempio che si rese necessaria contro il popolo insorto per portarsi a Milano in aiuto alle pericolanti forze del Radetzky. Il citato barone Frank Marenzi si preoccupa nel sno volume di mettere bene in luce tutto quanto si h venuto esponendo sulla situazione dal punto di vista militare, a giustificazione della scarsa resistenza o comunque inefficace, oppoita dallo truppe di stanza nella citta e della fuga del comandante di esse nel momento supremo del pericolo
T.:-: CWQCX GIORNATE
Il 17 marzo Gabriele Camozza, uno dei più illustri patrioti bergamaschi, si incontrava col Fava e col Dandolo a Milano e da essi riceveva informazioni ed ordini orca l'imminente movimento insurrezionale* La sera stessa portava a Bergamo la notizia che diffuse tra gli amici. Ma .per la popolazione la notizia dell'insurrezione milanese giunse a Bergamo inaspettata sabato 19 e vi giunse col tuono del cannone ebe era udibile dalle mure della città e nelle valli. Si penso, da prima* ad un fenomeno temporalesco comunque inconsueto in quella stagione :.pc*eh il tempo era molto piovoso; ma ogni dubbio venne meno rapidamente.
La rivolta scoppiò <c aperta (19) nel borgo più popolare, quello di S. Lorenzo, al grido di W Pio IX W la Repubblica W l'Italia ; si ebbero i primi scontri COR le truppe nella vicina caserma di Marta* scontri seguiti da qualche sorretto- Frattanto le campane della città suonavano a stonno; manifesti manoscritti apparivano sui muri ad invitare il popolo a partecipare alla festa dell'albero delia libertà, che sarebbe stato piantato nella Piazza Vecchia in città alta; valligiani sempre più numerosi si riversavano dalle valli ad ingrossare il numero degli insorti, evidente dimostrazióne che la sommossa pur nella sua spontaneità era stata da tempo preparata.
Queste cose scrive Franz Marenzi non potevano laiar alcun dubbio che questo era stato il giorno scelto dagli insorti di Milano per la fòlle* v azione di Bergamo (19)*
7. - La giornata domenicale del 19 marzo fu, nel complesso, tranquilla* Alle ore 12, però vuotatesi le chiese dell'alta città, crocchi numerosi di citta dini si erano raccolti a discutere animatamente nella Piazza Vecchia. L'arciduca Sigismondo accompagnato dal capitano Franz Marenzi e dal generale Salis Soglio, già configgere del duca di Modena si portò, seguito da una