Rassegna storica del Risorgimento

BERGAMO ; 1848
anno <1953>   pagina <484>
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i Agostino
La giornata il chiuse eoa un assolto allo carceri dì Francesco nali'nha città; assalto effettuato e condotto a termina con tnnvrnria aud*Ìs sui far della era, da un piccolo manipolo guidato da Federico ÀlborJu'Mi, eh* -frutta a proprio vantaggia la sorpresa.
fioco comi' da fonte austriaco si descrivono gli eventi della giornata!
Questi due wUuceJbi'(tti:Ahto*uo ed a S. Marta) furono il ego*!* dell menomi generale- oh* soni* In un attimo tatto le fine tre della città brulicarono di smraTit ratte le comuni cario ni furono Interrotte In guisa dio fu ini posai bile- ogni eoBVaantetrt/* fka I* truppe ed i loro domandanti. I pia **cei preparativi della rfrfttgnia furono lista nel Borgo S. L/wnardo. poiché l prevedeva che il battaglione1 partente per Milano arebbe pa*ato di là. Rapidamente lo via vennero rlhanleiattt e barricate con mobili e orni rovesciati; mentre i tatti brulicavano di popolo* alito la* per lanciare nam pioggia di tegolo o di assi nife truppe partenti (19).
L'eaito infelice di tatti i tentativi di evasione; le compagnie qua e là fondato nei borghi (duo no ebbe il battaglione Hcintacl); gli officiali o l'Arci­duca stesso bloccati nelle proprie abitazioni; il mancato rientro delle pattuglie militari* tatto spingeva a consigliare agli austriaci an atteggiamento di, prudenza: accordarsi con gli insorti per uscire 4M una situazione iiutostcuir bile, evitando la resa* ina rinunciando inficine al proposito di raggiungere SÙIano.
Ma prima l'arciduca Runica volle provar l'animo di chi guidava ormai le sortì della otti o li recò alla Bocchetta* all'imbocco di Borgo Palano ove dal Prèndente del Governo Provvisorio fu ricevuto con lealtà, ma inficino con fermezza tale da non laaciar adito a dubbi aulla decisione dà cittadini di non lanciarsi strappare i frutti della insurrezione vittoriosa*
Duranto la notte l'Arciduca attraverso giardini, ondo evitare lo strade pervenne da casa Brcmbati, aua residenza, alla vicina caserma dt Sm Agostino, ormai deciso allo sgombero della città.
9- JE sgombrò, primo, l'arciduca Sigismondo. Fn in realtà una fuga, che non valgono a giustificare le parola del barone Marenri, preoccupato di salvare l'onore del suo comandante. Anche ammesso che fogli a stampa già approntati dal Governo Provvisorio, ciò che però non risulta, portassero-per il 21 la notizia dell'imprigionamento del Ranieri da effettuarsi ad opera di elementi insurrezionali, rimane il fatto che 1*Arciduca abbandonò le truppe invece di condividerne il destino. Con l'aiuto di elementi italiani austriacanti e spècie di un altolocato della cittadinanza rimasto fedele all'Imperatore ed al suo dovere (19), allo oro 3 del 21 manco, in Canossa chiusa scortato da qualche carabiniere a cavallo, con Tarato del tenente Nabli, per Io vie Mesone, PradcIIo, Stretta degli Asini* Tre passi e ratinale via Gabriele Camorri, rArciduca ed il generale Soli Soglio arrivarono in contrada Borgo Palazzo, si diressero verso il paese di Seriale e di qui, probabilmente evitando le borgate maggiori, raggiunsero la sera stessa Brescia*
J Bergamaschi avranno eerto salutato la foga da Bergamo di Sigismondo cottocntiuicn ti non diversi da quelli che il loro concittadino Ottavio Tasca