Rassegna storica del Risorgimento

BERGAMO ; 1848
anno <1953>   pagina <488>
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188 Attoria Agazzi
Ma a Caseìna Pulcini 1 Croati ti vendicarono eoa la strage di una intera i
famiglia di frette persone* Kinulta ohe nella tua osatela la colono* trvlti I centri maggiori e percorse vie traverse, toccando Brusaporto, Bsgnadan, Cavcrnago, Calcinate e patendo il confine della provincia a PontogUoToco m ugnilo Solicino a di -ipii, probabilmente, Oncinuovi e quindi Brescia a Verona.
Partiti finalmente tutti i nemici furono invaae la cabrine di S. Giovanni e di S. Agostino dai nostri ladroni; fu un subisso, ai poneva mano a tutto* e non essendovi freno di sorta tutto andd a soqquadro (25), Solo più tardi ùi possìbile provvedere al ricupero di 9 cavalli dell'Arciduca o di 180 coperte*
Ai soldati croata trovati giacenti lenta o ammalati nella caserma di S. Agostino, furono prodigate lo cure più amorose e più. umane* Fonie qual-cono di cesi avrà pensato, eome scrive Ottavio Tasca nella Lettera del Croato, che pubblicò in occasiono dell'insurrezione di Milano:
Se tornare in mia Croazia Là voler finir mini giorni Chi mi stufo o pieni i carni Ptr Italia e per ialian
PRIMK CESTA DEI VOLONTARI JL Mi ULIVO E fiiRL Ti BOLO
11. - Correte; stringiamo una porta tra due fuochi ed abbracciamoci: cosi diceva un programma aerostatico lanciato dallo mura dagli insorti mila* uesL Da Bergamo, fin dal mattino di lunedi 20 marzo, partivano i primi gruppi di volontari, che il presidio croato, costretto dentro la città, non avrebbe come era sua intenzione, potuto raggiungere e disperdere.
Convenuti da tutte le vallate della Bergamasca: dalla Valle Scriana, al -comando di C B. Spinelli e del Piccinini, dalla Valle Brembana al comando del Locateli!, dalla Valle Imagna e Cavallina; accorsi numerosi dai borghi. scinta divisa alcuna, ma contraddistinti da abbondanti coccarde e fasce tri­colori, formarono variopinte compagnie, che accompagnavano la marcia con canti patriottica* raccogliendo applausi dalle popolazioni di tutte lo borgate -che uscivano ad accoglierli festanti sulle strade provinciali-. E lo squadre si ingrossavano anche di qualche nuovo elemento che, salutati II per D i fami­liari* si metteva nelle file con gli altri.
L'armamento, del tutto improvvisato era dei più strani: si era dato di piglio a tutto le armi da fuoco "e da taglio che si erano trovate: molti i fucili a pietra, molti i coltellacci eie roncolo legati in cima a bastoni.
La prima compagnia parti al comando di Benigno Rcgaaxoni il 20 mat­tina a piedi; raggiunse TrcvigUo ove intercettò straordinari messaggi > (7) provenienti da Brescia, da Lodi e da Crema o diretti a Milano. Sulla sera ebbe uno scontro a Ponte Lambro.
Una Seconda compagnia più numerosa era al comando del capitano
Nicola Bonorandi (1798-1867), ex ufficiale dell'armata francese in pensione
'dal 1830, nato a La vigne (Engadina), piuttosto avanti negli anni, ma ancora