Rassegna storica del Risorgimento
BERGAMO ; 1848
anno
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1953
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490
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190
Attorto Agazzi
12f ~ Si allestirono tatto tt Bergamo 4 compagnie IH-, al comando d*f burbero benefico Nicola Bunorandi (25), partirono fl 29 mar** 1848 per la operazioni ad Tìtolo, che ri svolsero dalTl al 20 aprile.
À M*ateehmrì (Brescia) agli ordini dei Generali Teodoro Lerbi e Michel* Napoleone Àllc-mrtudi, erano convenuti órca 3000 volontari lombardi en lo scopo di portare nel Trentino la guerrilla** Gran confusione nei gradi. HeHVquipagj-inxrteto e nell'armamento. Ventilo battaglioni di 100 nomini e compagnie con fonte in proporzione. Molti nobili n erano autotnvestiti di alti gradi. La ola divistone Manara aveva tre generali e numerosi tati maggiori* Si decise, per meglio riordinarli, di sciogliere tutti i corpi volontari, che erano sopraggiunti anebe da Lodi e da Cremona; ai formarono poi quattro colonne;
I - MÀXAUÀ II - ARCIOM III - LOCJXENA IV - Tnrxaaac
Alla colonna Longhena (questi non ai riveli gran generale e tra i suoi di* ipendenti ri sussurrava che fosse tato prima un commesso teatrale) (25) fa uni* to poi al Caffiero il battaglione Bonorandi, fl quale fa il migliore degli ufficiali* anebe e il citato uno tenente, G* B. Spinelli non ri perita di ròvere che di a strategia militare tanto ne sapeva quanto ne pub saper un arino di greco .
X bergamaschi erano male armati, male equipaggiati, tenta bandiere e senza paghe; c'era invece, come scrisse Emilio Dandolo e grande prodiga* Erik di coccarde, di nastri, di sciarpe e di bandiere.
Giunti a Ponte CaJTaro le insegne di confine vengono abbattute dai nostri* Si prosegue sino a Tione, senza trovar traccia di forze austriache* Le popola -aioni accolgono i volontari favorevolmente. A Tione ri stacca una squadra di 24 uomini al comando di G. B. Spinelli, che viene inviato a Stenico, per assicurarci che ii paese, e specie fl castello, sia sgombro. Dna bandiera spiegata dall'alto annuncia via libera.
Dalla Val Troni pia pungono intanto i Bresciani dclTaw. Scbadoni, i Milanesi e i Lodigiani ed i Cremonesi con la portabandiera Triulzi. Molti gli studenti di Pavia e di Padova le baionette pensanti (25) che si ritrovano finalmente si campo*
Si innalza l'albero della libertà nella piana di Stenico, mentre ad un tal Tedeschi un notaio stende l'atto che gli mota il nome in Italiani, tra gli applausi di tutti.
Stenico divenne il punto di partenza delle imprese successive verno Trento* Si sapeva, per riformazioni di elementi locali, che proseguendo ri sarebbe presto preso contatto con il nemico, che non a torto ri pensava si trovasse ben difeso nelle mura di Castel Toblino.
Furono spedite due colonne al comando dei generali Longhena ed Arcioni; la prima col compito di tener la via montana e la seconda il fondo valle, lungo il Sarca. La colonna Arcioni fu tosto impegnata in uno scontro con le forze austriache, mentre quella del Longhena, anche per l'imperizia del co* mandante non riusciva a precedere il nemico ed a tagliargli la ritirata su Toblino, chiudendolo tra due fuochi.
Si iniziò pertanto l'attacco al Castello, durante il quale ri distinse il sergente Francesco Nullo.
1115 aprile cadeva fulminato da una palla nemica, èbe lo colpiva in fronte uno dei comandanti di battaglione del corpo Longhena* il colonnello Bosco