Rassegna storica del Risorgimento

BERGAMO ; 1848
anno <1953>   pagina <498>
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A tintiti A gatti
Frequenti ti vanno facendo le recriminaziuui solTandaniralo delle ope­razioni; In guerra *i prolunga, si dice, e d sarebbe potuta Cu meglio* Perche Mantova e Verona non ai sollevarono noi mano coatro gii austriaci? perette Carlo Alberto accorte tardi, pavido eroe delta otta giornata? E non sarebbe ormai u caso di pensare più aeriamente al sussidio francete ove imperio** nrrnstitÀ Io comandassero? (26).
Bisogna trovare il modo di pattare da ano stato* anche troppo prolungatoti, dì guerra, ad uno stato di pace* e Perchè la guerra h nemica della libertà per due motivi: 1) perche genera il dispotismo militare; 2) perchè prepara la miseria dalla quale sorgono inevitabilmente comunismo, turbolenze e assolutismo (26)* Iv le turbolenze, in effetti, non mancavano, come fa fede un avviso del Comitato Provinciale di Pubblica sicurezza del 3 giugno 1848 e queste significative parole:
Anche Bergamo fa attonita spettatrice di scandalosi tumulti di plebe che stiro-tarata alla persona di cittadini noti per nnsaTs, per integrità di carattere per corag­giosa tibesta di principi politici, per rara calcata di intelletto, e benemeriti della nostra redenzione per averla predicata e preparata combattendo l'inerzia dei più. ed affron­tando il dileggio di potenti che per lo meno li dicevano pazzi (26).
Anche Bergamo, perchè fatti, simili erano avvenuti in Monza ed a Brescia, ove il Governo provvisorio bresciano era venuto in uggia al popolo, tanto che si andava gridando: Abbasso il colonnette tigoni* Abbasso SI Municipio Abbasso il Comitato* Morte aWarìstoctazia (26). e Morte all'ari* atocrazial, perchfc i Comitati, retti prima da elementi rivoluzionari e filo--democratici, erano finiti nelle mani di clementi più. moderati e conservatori.
Veniva proprio allora accolta con pena anche a Bergamo, dai delusa capi del movimento del marzo, la voce che il Cattaneo aveste chiesto ed ottenuto il passaporto per l'Inghilterra.
Si andava cosi delincando nell'opinione pubblica quello stato d'animo di disagio, trattamente collegato con l'andamento sfavorevole delle opera* aio ni militari, che avrebbe spazzato via nel luglio il conservatorismo moderato e monarchico e riportato al potere gli nomini della prima ora. Ma questi non avrebbero latto meglio anche loro, invece di occuparsi di progetti eletto­rali (26) e di palestre popolari ove allenarsi alla discussione polemica di carat­tere politico (una era già aorta a Brescia e la si sollecitava anche a Bergamo) ad occuparsi invece e soltanto della guerra?
Alla guerra, alla guerra! intitolava il giornale Wniont del 27 giu­gno il ano articolo di fondo e due giorni dopo scriveva:
Chi avrebbe creduto nei primi giorni dopo la foga di Radetzfcy da Milano, quando uno sgomento repentino invase le reggfe dei despoti, e che un sussulto di gioia prese la schiatta italica ed ineltolln olle anni, che dopo tre mesi quel Rade txky, tanto scher­nito, dovesse ancora sfidare minaccioso ritali a, che il partito retrogrado ed amico di Mettermeli dovesse ancora alzare la testa fra noi, ed osare di bandire le sue dottrine alla luce del sole, e che le nostre orecchie dovessero essere ferite dulie grida sataniche di W Radetzky escile dal brulichio delle nostre plebi? (da l'I/nione del 29 giugno -.articolo di G. Rosa),
Ed infittii era avvenuto, ad esempio a CoccagBo ed a Capriolo, che gente gridaste W HadHzky e giraste per la via col mirto in testa; e 1*11 pugno, essendosi proceduto all'arresto di uno che aveva osato gridare W i TVoVseAi, .altri venti minacciosi tentarono di trarlo dalle prigioni.