Rassegna storica del Risorgimento
BERGAMO ; 1848
anno
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1953
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pagina
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505
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Il 1848 a Btrgamo 505
*l Tonale e conquista rnao alcune pomicioni presto ri occupaci in un contrattacco, nel totale distinse in, modo particolare ima compagnia 140 bergamaschi, sopraggiunta 1 momento critico dotta lotta. Il nemico lasciava sul terreno 80 tra morti 0 feriti.
Poi giunterò le notizie detta sconfitta piemontese: l truppe Achieraie dallo Stclvio al Crux Domini al comando del generale D'Apice mantennero le poauooni, mentre il generale Giacomo Durando ripiegava dulia linea Anfo Vcstone per coprire Brescia.
Il 9 agosto il nobile Luigi Torri è a Brcno con un battaglione di bergamaschi tra i quali Giacomo e G* Battista Caroozxi, soldati e, con loro* proba* talmente anche compromessi d'ogni colore che avevano lanciata la cittì.
D 10 agosto ti B onorandi e il Torsi partirono per Edolo ove si unirono con Gabriele CamozzL mentre in quello stesso giorno i volontari allo Stelvio respingevano un ultimo attacco austriaco. Dopo di che tutti* anche quelli del passo S. Caterina, del Tonale e di Edolo convenivano a Madonna dì Tirano: al confine:
È facile capire quali pensieri passassero nella mente di tutti:
Noi quasi con le scopo e bastoni avevamo liberata la patria nostra dall'ingordo tramerò, perchè si agiva con vero amor di patria; per ricondurci in casa nuovamente i tedeschi non ci voleva altro che un Cario Alberto coi suoi 12 apostoli *' e la sua imbelle e retrograda camarilla. Cosi ai nefasti del "21 e del *33 aggiunse il *48 (25).
Attorno al Caraozri ed al Bonorandi si raccolsero tutti gli ufficiali bergamaschi Una decisione in quei frangenti non si presentava facile. Alla fine si elesse la via più logica per delle truppe sfortunate, ma non sconfitte: resistere! Il passaggio del confino che altro poteva significare se non far getto delle armi?
I valtcilineni erano invece propensi alla creazione di una repubblica indipendente della Valtellina,
Ma il 13 Sondrio veniva occupata da truppe austriache ed il 14 un falso allarme getti tra i volontari un tale panico da portare alla quasi dissolutone dei reparti.
Non rimaneva ora che cercar di raggiungere terre amiche il Pie-monta attraverso la non breve via del territorio, svizzero*
A Brusio entrarono in terra elvetica, dopo essere stati disarmati ed aver versato una somma per spese di passuggio.
Cominciammo a salire la interminabile montagna della Bernina... (25). Erano in cattiva compagnia: sonno e fame! A Caterina furono rifocillati dai già ricordati svizzeri-bergamaschi Frixxoni, patrioti e filantropi. Ristorati ripresero la marcia nella selvosa vallo Engadina. Toccarono Bravougn, Tusann, lo Spinga, il . Bernardino, Bcllinzona, Locamo* Briasago. Erano pervenuti al confine con il Piemonte.
Frattanto Garibaldi* che avevamo lasciato a Monza* a rapide marce era venuto a Como, anche per allontanarsi dalle turbe dei S'uggitivi milanesi.
Maxxini quel giorno, era il 6 agosto, era partito per Lugano allo scopo di trovare in Isvixtcra armi e denaro per meglio condurre la guerra; ma molti
1) Accenna alle gro**e artiglierie aVlTeiercito pieraome*e.
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