Rassegna storica del Risorgimento

BERGAMO ; 1848
anno <1953>   pagina <506>
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506 Àlbtrt* Agoni
dei suoi, affettivi o premunii seguaci, lo accompagnarono* Fu questo il segnale di uu nuovo involontario avvio olio disgregazione dello forw ohe purtroppo si intensifico durante lo notte : al mottiito anni anno abbandonato per ego!
dove*
Lo scoramento invase l'animo di Garibaldi che docile coi tuoi uomini* ridotti ad un migliaio, il patoaggio in Piemonte. 1/8 era a Varese* il 9 panava il Ticino a Sesto Colende, ed 11 10 era in territorio picmoatr*; a Castelletto presto Arena. Fu qui che lo sorprese la notizia dello trasformazione nell'anni* stùdo Salasco del 9 agosto della tregua d'ormi stipulata il 5* Umilianti erano le condizioni. Garibaldi i senti invadere dall'era*
: ... se il Re di Sardegna ha una corona, ohe conserva a forza di oolpo e di vili*, io ed i miei compagni non vogliamo conservare con infamia la nostra vita (dal proclama di Castelletto, 13 agosto) (14-4).
E si decise ancora una volta per la torte delle armi, spronato anche da promesse di uomini e di armi allora allora avuta, dal Mazzini.
e In una marcia di notte fummo ad Aromi... (l4-o).
Qui si impadronì di due piroscafi della linea fra l'Italia e la Svinerà* su di essi imbarcò i suoi uomini: 800 circa.
Uà numero proporzionato di barche* ricevette cavalli, materiali e pane della fanteria; due piccoli cannoni furono collocati a bordo dei vapori*, e presuno la dire-ione per Luì no; trascinando coi piroscafi tutte le barche cariche (14-o).
Il 15 ebbe a Ltrino uno scontro felice.
Il 17 si avvio per Varese, che raggiunse il 18.
Gli austriaci battevano numerosissimi le compagne; il 23 costringevano la compagnia Mediai a passare il confine e poi si buttavano su Garibaldi. Questi* scampato sd e parte dei suoi valorosamente e miracolosamente* a M orazione (26 agosto), ove cadeva il bergamasco Andrea Rossi* sollecitava forze ed aiuti dagli esiliati in Isvizzcra, numerosissimi dopo tanti sconfina­menti.
A Brisaago duo suoi delegati si incontrarono coi bergamaschi ivi giunti dopo la marcia attraverso il territorio elvetico. Sessanta si imbarcarono subito e si diressero verso Maocagno. Si udiva il frastuono della battaglia e comin­ciavano le genti di Garibaldi in piena rotta a fuggire gettando perfino lo zaino e il fucile (25), Ai bergamaschi non rimase che invertirò la rotta.
. fu d'uopo* scrive Garibaldi, seguire ed allontanami dal grotto de* nemici du­rante la Hi>tttt... In quella faticata marcia di notte* per enticri quasi impraticabili circa una mèta de* compagni ri divise ancora; e si raggiunse la frontiera svinerà all'altra vera in numero di circa una trentina. Frazionati a pFccoli gruppi* guadagnarono la Sviscera tatti gli altri (14-o).
Era la aera del 27 agosto.
Il 1 settembre i bergamaschi decisero il passaggio in Piemonte. Chi aveva mena, come il Camozza ed il Bonorandi, questi pei suoi principi (25),. rimase in Isvizzcra. gli altri proseguirono chi a piedi e chi in barca, toccando PnJlonzo* Cannerò, Intra.
A Bolgirate fecero visita ad Adelaide Cairoti.
Giunti a Vercelli si presentarono al generale Oliviero* chea era alla testa della Commissione per il regolare ordinamento della Divisione Lombarda (25).