Rassegna storica del Risorgimento

BERGAMO ; 1848
anno <1953>   pagina <507>
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U 1843 a Bmo BOI
Di Bergamo trovarono il colonnello Spiai.
Furono incorporati osi 2 Reggimento, 3 Battaglione, -detto degli vicariati (25), perchè gli ufficiati ano tutti professionisti.
La preparazione militar fu. buona e rinascevano le speranze con le quali entrarono al comando del generale Hamorino nella sfortunata campagna del marzo di disgrazia 18*9 (25).
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19. ? Partito Garibaldi, Bergamo, rimase, a cominciare dal S agosto indifesa alla mercè del nemico.
G ai rivolse al Comitato di Brescia* perche mandaase un corpo di osservi­none a Paianolo suirOgKo per respingere eventuali incursioni sulla cittA (2). Ma non era 0 caso di finsi illusioni sulla possibilità di organizzare una qual­siasi difesa e molti compromessi lasciavano la cittàrt questi il nostro mag­gior poeta vernacolo! Pietro Roggeri da StabcBo, ebe in versi italiani mediocri aveva cantato i primi scontri del marzo e ebe ora, con altri, cercava di allie­tale un po' il suo vagabondaggio per cave amiche della Valle Brembana*
La notte del 6 agosto rassegnava ogni potere alla Congregazione Muni­cipale S Comitato di Difesa e tosto veniva nominata una Commistione com­posta dal vescovo* dal podcntu, dall'arciprete della Cattedrale e da un asses­sore, perchè si recasse incontro al comandante delle truppe austriache offrendo eia più devota sommissione del paese.
Le truppe austriache entravano in Bergamo domenica. 1.3 agosto: 1400 uomini provenienti dal piano, al comando del principe Carlo di Schwarzemberg.
Dignitoso fu U comportamento del podestà Quirino Morali vesso gli occupanti.
Uà gli austriaca avevano appena preso possesso della citta che un rullio di tamburi si udì verso Senato, sulla strada di Brescia Era l'avanguardia della divisione Durando, al Comando del tenente coL Alessandro Monti* La componeva la legione polacca alle dipendenze del colonnello Kamicnskì ed un battaglione di milanesi della legione Luciano Manara.
Fu uà fulmine a ciel sereno* Gli atessi austriaci che occupavano le porte della città, presentarono le armi alla robusta colonna italiana. L'alfiere di essa Bettino Grassi di Schilpario. caduto a VcUetri nel *49, spiegava al vento fl tricolore* Di corsa salirono per via Pignolo all'alta città, di cui presero possesso.
Alcuni ufficiali furono mandati al comando austriaco per parlamentare ed ottennero Fcatcnsiono ad- essi :dci patii dcU'nrmistizio Salasco.
Nel pomeriggio il grosso della divisione entrava in città al comando del Durando stesso: le forate aw>mntavano cost in tutto a 7000 uomini ed allog­giarono sci Seminario* Ad essi andarono le entusiastiche accogliente del popolo. Istintivamente si scioglievano i timori e rinascevano le speranze itegli animi alla vista di tanta bella gioventù* Ma sui muri delle case bianebeg-giava ancora il proclama che offriva al nemico la devota sommissione del paese.