Rassegna storica del Risorgimento

STICOTTI PIERO
anno <1953>   pagina <566>
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staici tram parti
giudizio apparo arrapi* ravvivalo da un profondo seru di umana com­prensione.
Un riformatiti toccano déFtpoca dd Risorgimento - // tanU Pietro Cute ciardini (1808-1886), apparto ad 1940, coi tipi della Casa Sansoni, eoatitttisee l'ultima fatica deLTJ acini. Se pure marginale, t'opera rientra nel vailo quadro degli studi che da aiuti l'autore andava compiendo sul problema religioso italiano ad secolo XIX. 11 tao spinto indagatore non aveva, infatti* trascu­rate lo correnti di pensiero acattoliche fiorite in Italia nell'Ottocento* La bio­grafia del patrizio fiorentino, autorevole e fattivo seguace della dottrina evangelica, è in sostanza, la storia del groppo evangelico italiano Consul­tando le carte degli archivi Guicciardini di Firenze* Ricasoli di Brolio e Ro­dolfi di Meleto, l*Jacini ebbe modo di conoscere il dramma di coscienza del Guicciardini editanti altri suoi correligionari profondamente divisi dal catto­licesimo di Roma; non solo*ma di accertarsi anche dell'effettivo contributo* che il gruppo diede alla causa nazionale.
A partire dal 1940, la voce di Jacini* cultore di storia del Risorgimento, si udì sempre più raramente. Lo vicende della guerra prima, fattività poli-tieo-parlamentare poi* Io allontanarono dagli studi prediletti. Rimasero cosi in sospeso, e forse, mai vedranno la luce Gli uomini di Chiesa e lo Stato* il secondo volume cioè de Lo crisi religiosa del Risorgimento* e una fica di Fi­lippo Meda.
Ma Stefano Jacini non fu solo uno studioso; egli va pure ricordato quale fervido promotore e sollecito sostenitore di iniziative intese a favorire una sempre più larga conoscenza del nostro Risorgimento e ad onorarne gli alti ideali Gli stessi ideali che illuminarono e guidarono Stefano Jacini, in ogni momento della sua nobile vita*
LsoroLDO Mancuern
PIERO STICOTTJ
Non sempre la morte, quando raggiunga uno di noi in età avanzala, ci priva di una persona già allontanata per causa dell'età dal ricordo dei vivi. Così è avvenuto che nella prima ora del 30 loglio la Parca, facendo cessare nel sonno i battiti del cuore ottantreenne di Piero Stfijottìv abbia troncai* un'attività ancor vivace e ancor promettente. Infatti da poco tempo egli nyeva affidato alT* Àrcheografo Triestino un profilo sul letterato abate Jacopo Cavalli a introduzione di un importante epistolario sullo steao. fi da cinque mesi era apparso sull'ultimo numero della Porta Orientale del 1952 un suo ricordo biografico *u Arduino Berlam, l'architetto del Paro della Vittoria. Ed ora si apprestava a mettere in luce episodi e meriti del pittore Carlo Wostry. Sembrava che tn questi ultimi anni della sua vita egli aveste l'ansia di rievocare tutti gli amici, che più gli furono vicini, che più gli furono consoni nei sentimenti. Ed erano specialmente quelli con a quali aveva vissuto le più belle giornate di qucU Circolo Artistico, che dal 1884 per più di cin­quantanni aveva raccolto intorno a sé il fiore dell'arte e la più spassosa nota di giocondità. In quel dima di festevolezza cgB, largo di motti di spirito, Vt aderiva con una simpatia di giovaniliià. E, dopoché il Circolo ri archiviò nei