Rassegna storica del Risorgimento

STICOTTI PIERO
anno <1953>   pagina <567>
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ricordi cittadini, egli cottimo wn pochi superstiti a raecoglictrsl una era per settimana a una mensa eoinone, finché scomparvero quasi lutti e di aurati ritrovi rima** solo uua nostalgìa nella memoriti MA Baroni sul letto di morte, piando la parala età già divenuta un balbettio di difficile comprensione, non aveva saputo rinunciare a qualche espressione scherzoso.
Cosi ittorivu colui che aveva dato vilavUtfi 1920 al Comitato Triestino, poi Giuliani-Dalmata della Società Nazionale per la Storia del Risorgimento, divenuta quindi Q nostro attuale Istituto* Ebbe dall'inizio la presidenza, ebe conservò fino albi morte poiché nessuno aveva voluto negli ultimi tempi accogliere le dimissioni, ebe da tre anni andava rinnovando. Era giunto cu* fin<Jtè fosse vivo, rimanee a presiedere quel Comitato, che egli aveva allargato da Zara a Udine fi che a due anni dalla fondanone era riuscito a portare per numero di soci al secondo poeto dei nostri Comitati del 1923* Furono trentatre anni di uà presidenza pcrvaai da una mirabile alacrità. Sotto gli auspici diretti o au proposta di quel Comitato ebbero onore di memori lapidi a Trieste Francesco Hermet e Felice Venezian, glorioso figure di due periodi di vesti dell'irredentismo, i poeti Filippo Zamboni e Giuseppe Rovere, affermatiti nell'epopea quarantottesca, Attilio Hortia, l'uomo insigne di let-J tere e di battaglie parlamentari* il prìncipe Girolamo Napoleone, presente nel nostro Risorgimento A Capodistria il marmo ricordo le benemerente di Carlo Gambi e di Antonio Madonixza. La citta dina istriana di Albona rinverdì la memoria del suo patriota Tommaso Luciani. Il monumento che Trieste prima di ogni altra città italiana, nel 1906 aveva cretto a Giuseppe Verdi e aveva visto brutalmente rovinato il 23 maggio 1915, risorse nell'antico posto eoi bronzo dei cannoni del nemico vinto. Cosi ritornò sulla facciata, di uno stabile di via Roma l'epigrafe a Pasquale Besenghi degli Ughi fervido apostolo di liberta* e i rinnovati Portici di Chiotta si fregiarono di una iscri­zione rammemorante il cruciale punto delle dimostrazioni politiche di quel ito. Le ceneri dei patrioti Giusto Moratti, Raimondo Batterà, Filippo Zam-boni, le ossa di Tommaso Luciani ritrovarono la terra natale, mentre veniva realizzandosi il Pareo deOa Rimembranza e l'opera propagandistica imprezio­siva di cimeli il Musco del Risorgimento. Anche il basto si giornalista principe delTiiredentUmo, Riccardo Zampigli, rifletteva la volontà del Comitato* dm in più lapidi storiche eternò ancora nel primo centennio i movimenti del 184 e ideò di ravvivare la sue assemblee annuali dei soci* interpolando alle vela-rioni di prammatica prolusioni su avvenimenti e figure risorgimentali. E 'il] 9 aprile 1922 la nostra Società potè aprire il primo memorabile Congresso stella città redenta di Guglielmo Oberdan, la cui casa natale pur si fregia nel memore inarmo del nome del nostro Istituto. Si rinnovò il raduno con­gregale a messo il secolo*
Sul Martire triestino lo Sticotti dettò un sintetico ritratto per gli opu­scoli delta Collana dello Lega Nazionale nel 1950. mentre sulle colonne della Porta Orientale nel 1932 aveva trattato dell'effige di lui. Per l'c Archeo-grafo Triestino nel 1946 e per la Lega Nazionale due anni dopo aveva illu­strato l'episodio di Giulio Ascanio Canal, favoreggiatore a Trieste della fuga per Corfù di Emilio Bandiera. Nel nostro Congresso di Palermo nel 1930 porti un primo riflesso dei suoi studi sui Garibaldini giù li unì. accolto nella Ras*gnn sociale, e, arricchito di fasti e di nomi, apparso rinnovato duo anni dopo nella Porta Orientale.