Rassegna storica del Risorgimento

TOLOMEI ETTORE
anno <1953>   pagina <578>
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57S Ukri * periadici
feluaaiui aveva un bel definirlo raggiratore: om quel cognome e quei precedenti, li> m al maro e sul Tevere non fi dormiva tranquilli a la su* pr****** cottituiva una faceU Incrùiciosa, Tanta più, come scriveva all'Aia U rappresenta** dei Paesi Batti, ia eorrispandriur Oggi coo-ervate nel Mu*eu Centrale dal RiMirgiinaMo, che la lampa internazionale aveva dato alla eoe* l'aspetto d'un avvenimento politica Capete* al turbare i rapporti tra Roma e Parigi- Eppure era Inconcepibile, a ano parerai che MiUa Senna non *ì capisse die gli baeresti veri della Francia sconsigliavano ogni vel­leità d'impanarci In una pericolosa via di violenza, col rischio ~ e glielo aveva di­chiarato personalmente Pia IX di attirare so Parigi fl biasimo di tutta l'Europa IINMI pensante. E per quel principe di Canino che* a Roma- fecondo, appunto, i Un oeatfonxj, ne aveva combinate di tutti i colori, tanto da giustificare ampiamente il bando dal quale era stato colpito!
Vani, ad ogni modo, i tentativi di farlo partir*, aia del primo segretario dell'am­basciata francese, ina delle figlie e del conte Yal-ntinì. La risposta era sempre quella: non ai aarebbe mora senza l'ordine del Principe Presidente. :X* pretensa dcJl'inwu-brante ospite metteva in subbuglio la patria di padre Guglielmotti e ia movimento continuo la polizia, * (a quote " scriveva t'Arata il 50 non o prrào mai di viola, osmio agii seguito continuamanU da qualche agente greto che di era in ora ma fa rap­porto al nostro Delirato. Polizia in borghese e Marrigfitse otto le finestre, c'era da ridere. Sì. ma a denti stretti, almeno per qualcuno. Tant'è veto che I*Antonclli indi* ristava alÌ*omba*c*atore francese de Royneval une note fort nude a* fecondo la inter­pretazione di Charleo-Roux, per protestare contro la violazione del diritti inalienabili di qualunque governo e contro un procedimento inconciliabile con le relazioni amiche* voli tra la Santa Sede e la Francia*
Chi riteneva di conoicerio bene, oapendolo a corto di denaro e amantù-imo di chiasso, di scandali e di menzogne (non per nulla era stata coniata per lui la parola * cani nata per definire le esagerazioni più fantasioso), aveva da tempo presagito un eoo viaggio a Roma in busca di quattrini e di nuova notorietà. Secondo Charics-Roux, Luigi Napoleone aveva avuto la faccia tosta di Cor chiedere alla Santa Sede l'autori** Barione a favore del cugino perche potesse vendere i aooi beni e ricondurre la famiglia a Parigi, autorizzazione seccamente rifiutata dall'Anione-B. Altri, invece, vedeva in questa sua comparsa una grande manovra del a: tosco figlio d'Ortensia*, Per lo meno Ifwr*! che su informazioni sommarie-fin dal 22 aveva scritto a sua madre.*Credo che abbiate 3 principe di Canino in Genova, e uppongp che /aggiri per il bonapartùmo : intricante noto* ambizioso, menzognero* certo che la moglie e * figli di Cario Luciano, che avevano ragione di temerne le minacce e i procedimenti violenti- non avevano alcuna voglia di incentrarsi col caro sposo e padre. La prima, anzi era; fcappata a Perugia a mettersi al sicuro riparo della I. e R. bandiera giallo-nera e di ia aveva scritto olTAmonelli che, piuttosto che aver rapporti col marito, sarebbe andata a cercarsi un rifugio in fondo alla Russia*.. Chi a se tulla lapide del Canino e inciso:* Fu sposo fu padre esemplare)?.., AHa Russia non aveva accennato, ovviamente, il Papa, ma ali stnzbeseiator* francese aveva recisamente dichiarato che, se il principe di Canino avesse rimesso i piedi a Roma, se ne sarebbe andato subito dalla sua capitale con tutti i ministri e U corpo diplomatico. Un'altra e più clamorosa fuga di Gaeta!
Buon conoscitore d'uomini e di situazioni, il ministro dei Paesi Basai rincorava il collega francese, che vedeva un pò* troppo facilmente compromessi i suoi sforai per la comprensione e Pintcsa tra Roma e Parigi, e, nelPinfonnare il 4 aprile il proprio Governo, escludeva qualunque soluzione avventata dclTincidcutc. Non era possibile che la Francia, dopo tanti sacrifici per controbilanciare l'influenza austriaca, com­mettesse l'errore banale di accrescerla, obbligando Pio IX a rifugiar*! in una delle città che le truppe imperiali gli proteggevano. Senza dimenticare che l'appoggio del clero era ancora troppo necessario all'attuale capo della Repubblica francese (che non sentiva per or il bisogne, come farà nel*61 col Ratto.* di buttare sulle spalle del suo antago-nista CaVaJgnae la responsabilità, dell'intervento del *49..).