Rassegna storica del Risorgimento
LINCOLN ABRAHAM ; MAZZINI GIUSEPPE ; MELLONI MACEDONIO
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1954
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18
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18
Alberto M. Ghisalberti
Sul n. 5-1954 il nostro settimanale pubblicò 3 Messaggio di Abramo Lincoln a Macedonio Melloni, in cui il Presidente americano riconobbe pienamente la firn., adone e i diritti italiani sulla intera Venezia Giulia e su largo parte della Dalmazia, Dopo la pubblicazione ricevemmo da un nostro collaboratore la seguente lettera:
Egregio Direttore,
ho visto riprodotto nel n. 5 della Voce il cosiddetto Messaggio di Abram o Lincoln a Macedonio Melloni, e, in omaggio alla verità, mi sembra opportuno avvertire che ormai non ci dovrebbero essere più dubbi intorno alla sua falsità, dopo tutto ciò che è stato scritto in proposito in sede competente
Proprio nella Rassegna storica del Risorgimento (gennaio-marzo 1953, p. 4) si legge che, quando quella stessa rivista pubblicò nel 1931 quel messaggio, avvenne una vera e propria insurrezione nel campo degli studiosi, tanto che il Casanova, allora Direttore della Rassegna fu estromesso e sostituito, per avere cosi leggermente dato credito ad un documento che già allora era notoriamente ritenuto apocrifo.
In prosieguo la riproduzione fotografica dell'autografo mazziniano fu sottoposta alla perizia di un profondo conoscitore di scritti mazziniani, il quale nel marzo 1941 lo dichiarò falso, e tale falsificazione fu attribuita ad un tale che aveva conosciuto le patrie galere per falsificazione di lauree universitarie.
Chi volesse saperne di più potrebbe attingere a quanto hanno scritto in proposito sulla rivista U Ponte Gaetano Salvemini (aprile 1952) e Carlo Schiffrer (ottobre 1952) il quale ultimo dice che autore della mistificazione fu Tsino d'Allhan, che mise in circolazione il messaggio nel 1920.
Anche il nostro Ministro Polla, nel suo discorso nel settembre 1953, cadde nello stesso errore di prendere sul serio il messaggio, ma naturalmente la colpa è da attribuire ai suoi segretari poco aggiornati in materia.
Cordiali saluti aw. Giulio Pozio
Avendo noi ripreso l'articolo dal Bollettino del quotato "Centro Studi Adriatici,, di Roma chiedemmo chiarimenti al predetto Istituto che così ci rispose.:
" Abbiamo ricevuto la Vostra lettera del 25/2 u. s.e, in merito alle osservazioni del sig. Giulio Pozio, d'altra parte a noi già note, Vi comunichiamo quanto segue:
Il Messaggio di Abramo Lincoln al fisico e patriota italiano Macedonio Melloni, nella nota traduzione di Giuseppe Mazzini, è stato, tra il 1931 ed il decorso 1953, oggetto di violenti polemiche non sempre accademiche. Anche perchè alcune tra le più accese sono sorte proprio in momenti in cui il " messaggio poteva tornare utile alle tesi italiane tanto quanto di danno, a seconda che si volesse considerarlo autentico o apocrifo.
Se la falsificazione del documento venisse sostenuta dai nostri contradditori e, diciamolo francamente, nemici jugoslavi potremmo anche non trovar niente da ridire; hanno sostenuto di aver trovato le monete paleo-croate sotto le fondamenta dell'Arena di Pola e niente di più potrebbe meravigliarci. Ma che, nei momenti più cruciai, questa " falsificazione,, venga sostenuta, per amor di saccenteria, da studiosi italiani, o da persone che tali si ritengono, è per lo meno strano. Tanto di più, nella corrente polemica, quando a sostenere la tesi è quel settimanale 11 Mondo che si picca violentemente di antinazionalismo e che è annoverato tra i pochi giornali italiani la cui vendita 6 permessa in Jugoslavia non solo ma gli articoli del quale trovano, in quel Paese, larga eco e consensi.
Ed ì nostri censori arrivarono al punto di cercar di " tagliare le gambe anche al Presidente Pclla quando, nel suo discorso detto del Campidoglio, citò alcuni passi del messaggio; rendendo, cosi, un ottimo, sperabilmente involontario, servizio alla Jugoslavia. Ad ogni modo, in attesa che vengano prodotte le prove probanti della falsità del messaggio possiamo afièrattre, assieme al Messaggero Veneto, quanto segue: